Negozi e botteghe storiche: 45 i promossi nel Mantovano
La Regione premia 456 attività della Lombardia aperte da oltre quarant’anni L’assessore: «Sono realtà straordinarie, patrimonio economico e di tradizioni»

Sono 456 le nuove attività storiche riconosciute dalla Regione Lombardia, di cui 45 in provincia di Mantova: si aggiungono alle 2.396 imprese già iscritte all’elenco regionale attività storiche e di tradizione. I nuovi riconoscimenti sono suddivisi in 239 negozi storici, 117 locali storici e cento botteghe artigiane storiche. Si arricchisce così l’elenco regionale delle attività storiche e di tradizione, che comprende in totale 2.852 imprese. Alle attività storiche è dedicato un sito internet (www. attivitastoriche.regione.lombardia.it) in cui sono riportate le informazioni per richiedere il riconoscimento e i nomi e la descrizione delle attività riconosciute.
L’edizione di quest’anno ha visto finanziati tutti i progetti presentati dalle attività e ritenuti ammissibili dalla Regione Lombardia che ha aumentato la dotazione finanziaria portandola a 7,7 milioni di euro. «Sono realtà straordinarie che rappresentano un patrimonio economico e di tradizioni socioculturali dei nostri territori molto importante – ha affermato l’assessore regionale allo sviluppo economico Guido Guidesi – ogni giorno incontro artigiani e commercianti che nonostante le difficoltà decidono di non mollare perché amano il loro lavoro; il riconoscimento ha soprattutto questo significato, ringraziare chi continua a fare grande la Lombardia».
Ed ecco le nuove attività riconosciute in provincia di Mantova, suddivise per comune: Acquanegra sul Chiese, Ferraboschi Nicla abbigliamento (1970); Asola, autofficina Rizzi (1919) e Giani (1951); Borgo Mantovano, panificio Salani Tumarchi & C. (1958); Borgocarbonara, alimentari Tabacchi (1980); Bozzolo, arti grafiche Chiribella (1937); Canneto sull’Oglio, gioielleria Pezzoli (1978); Casaloldo, caffè Centrale (1954) e Serventi (1975); Castel D’ario, foto ottica Di Bazzani Gianluca (1981); Castiglione Delle Stiviere, ristorante-pizzeria La Capanna (1980); Ceresara, pasticceria Bendoni (1974); Curtatone, macelleria Punto Più (1972) e macelleria Turina (1976); Dosolo, Il Forno di Avanzi Vilma (1982), oreficeria orologeria Da Ivan (1956) e macelleria Mattioli (1980); Goito, officine Lusetti (1982); Gonzaga, bar trattoria Leti (1970).
E ancora: Mantova, Bernardelli Stores (1980); Bonini Fiori (1927); Caffè Sociale (1982); pasticceria La Tur Dal Sücar (1972); Ortopedia Guadagni (1919); panificio Truzzi (1970) e torrefazione Caffè Brasil (1975); Marcaria, Gandolfi Arredamenti (1972); Marmirolo, panificio pasticceria Fiorini (1959); Monzambano, Antica Forneria da Bachet (1923), Barbiere per Uomo (1970), Neris Bomboniere (1981) e Tempo Libero (1974); Pegognaga, trattoria Da Franca (1981); Quistello, Falegnameria (1945) e ristorante L’Ambasciata (1978); Rodigo, macelleria Azzi (1933); Roncoferraro, Cartoleria Edicola (1981); Roverbella, Acconciature Nelvia (1964) e alimentari Ortolani (1968); San Benedetto Po, bar ristorante La Buca (1967); San Giorgio Bigarello, Casa Dello Scampolo (1963) e alimentari De Biasi (1964); Suzzara, Marchetti Sport (1923), e ristorante Cavour (1965); Viadana, Negri Hi-Fi (1955). —
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