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A Ostiglia l’ultimo abbraccio degli amici a Giorgia «Ha distribuito amore»

Nella sua Ostiglia i funerali della giornalista di Radio Pico. Don Alessandro: «Grati di aver fatto parte della sua vita»

Paola Merighi
1 minuto di lettura

Tutto è musica. E, paradossalmente, a celebrare la sua morte è stata proprio la sua vita. Spesa a coltivare passioni fino a farne diventare un lavoro, e amicizie, quelle vere, che oggi erano lì in un abbraccio collettivo, sincero, con il cuore spezzato da tanta voracità di un male crudele.

È Camilla a dar voce alla sua voce, quella voce che ha tenuto compagnia a migliaia di persone. Camilla, a nome del gruppo intimo di amiche, quelle che si sono scelte, legge un messaggio condiviso con Giorgia, poco prima della fine. E sembra di averla lì, vicino. Una confidenza, prima del rito ufficiale: «Giorgia in questi mesi ha distribuito un amore incondizionato verso tutti e tutto, aveva bisogno di circondarsi di amore, ne ha dato tanto, e questo mi dà la forza di salire su questo altare, glielo devo». La scomparsa di Giorgia Veneziani, 52 anni, dopo una breve malattia, ha lasciato senza parole un paese, tanti amici. Oggi a Ostiglia c’erano tutti. Tutti gli storici speaker di Radio Ostiglia, la radio con cui ha iniziato a trasmettere da giovanissima prima di approdare da professionista a Radio Pico di Mirandola. I colleghi di oggi e di ieri, ma soprattutto amici. È il filo della sua vita, l’amicizia, a reggere e consolare le persone, giovani e anziane.

Don Alessandro legge uno scritto di Camilleri, l’autore che lei amava tanto (la lettura era un’altra grande passione), voluto dal fratello Marco che ha ringraziato gli amici e chi ha condiviso questo doloroso e veloce percorso di malattia dalle conseguenze così tragiche. La corale Verdi, di cui Giorgia aveva fatto parte, ha musicato gran parte della messa, e come negli spettacoli che lei adorava, per seguire una sua espressa volontà, i colleghi di Radio Pico hanno chiuso la celebrazione con un live degli Abba, The winner takes it all, con la voce di Greta.

È stata Matilde a ricordare dall’altare la simpatia, la voce amica, la collega, le sue “sfortune” raccontate con dolcezza e senza mai drammatizzare. L’amica, appunto, la sorella, la zia, la collega, la donna. «Possiamo arrabbiarci con Dio - ha detto don Alessandro - o essergli grati per aver avuto la fortuna di far parte della sua vita. Non rinunciamo al potere di una voce, di un sorriso, di un abbraccio». Sappiamo che Giorgia avrebbe voluto sensibilizzare sulla malattia che l’ha colpita, tanto che si invitano le persone che hanno partecipato al rito ad aiutare le associazioni impegnate nella ricerca.

Il pomeriggio dei funerali Radio Pico, dove Giorgia lavorava da anni, ha sospeso la programmazione dalle 14 alle 17 trasmettendo solo musica che lei amava. Ciao Gio. 

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