Piu soldi ai medici del 118, così la Regione frena la fuga
Due i provvedimenti adottati per far fronte alla cronica carenza di organico: cento euro all’ora ai dipendenti e convenzioni tra Asst per prestarsi gli anestesisti
Roberto Bo
Compenso di cento euro all’ora anche per i dipendenti dell’Asst – e non solo per i gettonisti privati – e convenzioni tra varie Asst per “prestarsi” gli anestesisti. Sono due dei principali provvedimenti decisi da Regione Lombardia per risolvere la cronica carenza di medici del 118 che ormai da mesi fatica a coprire tutti i turni di servizio, diurni e notturni, sulle automediche.
Un mese fa l’appello del responsabile del 118 di Mantova: «Siamo in grave carenza di organico e facciamo i salti mortali per coprire tutti i turni, soprattutto festivi e prefestivi».
Un mese dopo nulla è cambiato e la centrale operativa dell’emergenza urgenza mantovana fatica ancora a riempire tutte le caselle per mancanza di camici bianchi. Una soluzione era arrivata con il reclutamento dei cosiddetti “gettonisti” tramite le cooperative che forniscono risorse umane specializzate. Ma l’ingresso in turno dei gettonisti aveva creato malumore tra i dipendenti degli ospedali pubblici per la disparità di trattamento economico a favore dei medici a partita Iva che con quattro turni arrivano a guadagnare anche 3mila euro.
E così Regione Lombardia nei giorni scorsi ha deliberato due provvedimenti. Il primo consiste nell’attività in sistema premiante per i dipendenti dell’Asst attraverso l’aumento del compenso che si è avvicinato a quello dei gettonisti. In sostanza, la Regione ha stimolato i dipendenti ospedalieri ad entrare nei turni del 118 con una retribuzione oraria più elevata. Il secondo prevede convenzioni tra le Asst lombarde che potranno prestarsi il personale in caso di momentaneo esubero. I due provvedimenti sono stati presi anche perché nelle ultime settimane è stata registrata anche una carenza di medici gettonisti sul mercato della sanità privata.
Circa un mese fa il responsabile del 118 di Mantova aveva segnalato alla direzione dell’ospedale la carenza personale medico nella struttura da lui guidata, richiedendo con urgenza un servizio di copertura dei turni principalmente per le esigenze nate nei presidi ospedalieri di Borgo Mantovano e di Asola. E così Asst aveva subito avviato una procedura di affidamento diretto previa richiesta di preventivi per un periodo di tre mesi per la copertura dei turni. La gara era stata vinta da Air Medical Srl di Caselle Torinese che aveva offerto il servizio richiesto per un importo di poco superiore a 60mila euro. Da circa un anno il 118 mantovano registra una grave carenza di medici. I camici bianchi che mancano all’appello sono almeno 6 e altri tre se ne andranno a novembre, uno in pensione e altri due daranno le dimissioni. I medici del 118 attualmente in servizio nell’arco delle 24 ore sono 19, ma dovrebbero essere almeno 25.
Perché questa carenza di medici? La maggior parte dei camici bianchi ad un certo punto della carriera preferisce un contratto da libero professionista e si dirotta verso le coop esterne che forniscono medici agli ospedali. Il motivo è semplice: il riconoscimento economico è più elevato e i turni sono meno massacranti. I camici bianchi che turnano al 118 sono medici anestesisti, medici di emergenza territoriale e medici specializzati in emergenza urgenza. Tra gli anestesisti ci sono anche figure che lavorano al Poma nel reparto di Rianimazione, struttura complessa che ormai da anni registra carenze di organico.
I commenti dei lettori