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Partner privato per la Prefettura di Mantova, così migliorerà l’accoglienza

L’associazione selezionata co-progetterà il nuovo sistema per gestire l’immigrazione nei vari centri

Sandro Mortari
1 minuto di lettura

Sarà l’associazione Lule di Abbiategrasso il partner che la prefettura di Mantova cercava per rafforzare la sua azione di governance del sistema di accoglienza dei migranti e del loro percorso di inserimento nel contesto sociale.

La onlus milanese, che ha già collaborato con la prefettura nel progetto per lotta al caporalato, è stata l’unica a rispondere alla gara indetta dalla prefettura nel settembre scorso. Dopo aver esaminato il suo curriculum zeppo di esperienza maturata nella gestione dei migranti, la prefettura ha scelto l’associazione come partner con cui sviluppare un progetto, nei prossimi undici mesi (dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2023), per migliorare l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo dei richiedenti protezione internazionale ospitati nei vari centri di accoglienza straordinari.

A disposizione ci saranno 270mila euro del Fondo asilo migrazione e integrazione della Commissione europea erogati al ministero dell’Interno. Una volta pronto, il progetto sarà sottoposto all’esame del Viminale per l’approvazione.

Il progetto su cui lavoreranno Lule e prefettura prevede tre linee di azione di massima già individuate ma che dovranno essere sviluppate. La prima riguarda il miglioramento della gestione delle procedure e il rafforzamento del monitoraggio dei centri di accoglienza. Per far questo si punta all’istituzione di una équipe multidisciplinare in grado di supportare il personale della prefettura nel lavoro di front e back office dello Sportello unico per l’immigrazione e dell’ufficio cittadinanza.

Dovrà essere realizzata una cabina di regìa che si dovrà occupare dei profughi ucraini coordinata dalla prefettura e composta dagli enti locali e dal terzo settore. Dovranno anche essere rafforzate le attività di monitoraggio dei centri di accoglienza con particolare riferimento agli standard qualitativi e quantitativi dei servizi erogati dai gestori. Dovrà anche essere realizzato un sistema gestionale che permetta un aggiornamento in tempo reale di tutti i dati relativi alle presenze e il miglioramento della verifica amministrativo-contabile della gestione.

La seconda linea d’azione prevede il rafforzamento delle competenze del personale della prefettura e degli operatori privati coinvolti nel sistema di accoglienza. Lule dovrà organizzare un programma di aggiornamento che preveda incontri con le realtà associative del terzo settore corsi di orientamento per gli immigrati.

La terza e ultima linea riguarda l’implementazione delle azioni contro il caporalato e l’avvio di una sperimentazione. Un modo per dare continuità al progetto iniziale i cui risultati saranno presentati proprio oggi al Mamu. Il partner privato della prefettura dovrà organizzare tre incontri rivolti ai migranti , agli imprenditori e agli enti del terzo settore per approfondire il protocollo contro il caporalato e per monitorare eventuali criticità.

Dovrà anche essere realizzata una sperimentazione che coinvolgerà 15 migranti da assumere in aziende coinvolte nell’azione contro il caporalato.

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