In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Chiesa gremita per l’ultimo saluto a Fausto e Camelia

I funerali nella parrocchiale di Castiglione Mantovano delle vittime dell’incidente di Marmirolo. Gli amici d’infanzia: «Un uomo buono e mite»

Sabrina Pinardi
1 minuto di lettura

«Le parole, in questo momento, sono stonate. Tutte le parole». È don Giovanni a dirlo, mentre, quelle parole, cerca di trovarle. Per alleviare un dolore straziante. Consolare chi, ieri pomeriggio, ha salutato per l’ultima volta Fausto Facincani, pensionato di 61 anni, e Camelia Mihalache, casalinga e mamma di tre figli di 48, morti insieme nella notte tra lunedì e martedì in un incidente stradale a bordo del loro scooter, a Marmirolo.

Amici, tantissimi, e parenti hanno riempito la chiesa di Castiglione Mantovano e il piccolo sagrato tra gli alberi. Dove, per partecipare alla messa, c’erano due altoparlanti che hanno diffuso canti e preghiere lungo la via principale della frazione. «Che risposta possiamo dare rispetto al dolore e alla morte?» si interroga, nell’omelia, il prete. Per poi, «da uomo fragile» chiedere lui stesso aiuto: «Facciamolo insieme, in silenzio, chiediamo aiuto a Maria. Abbiamo bisogno di rimanere uniti per superare questo momento».

Tra la folla, tanti ragazzi e ragazze, oltre agli amici di infanzia di Fausto. Occhi lucidi e poca voglia di raccontare, se non per dire che era una brava persona, un uomo mite, umile e gran lavoratore. Qualcuno ha ricordato la stessa, tragica sorte del padre, che morì, pure lui, in un incidente stradale. Amava, il babbo, la bicicletta, e perse la vita in un incidente stradale a Villafranca: un automobilista travolse più atleti e per il corridore Facincani non ci fu scampo.

Come per Fausto e Camelia, che se ne sono andati insieme per colpa di uno schianto fatale contro un palo della luce, mentre percorrevano strada Chiaviche per andare a trovare una delle figlie di Fausto, Sara, che abita con il marito a Marmirolo. Li aspettavano per cena, ma attorno alle 20, non vedendo il papà arrivare, dopo un po’ la figlia ha chiamato i carabinieri. A quel punto sono partite le ricerche, che sono proseguite per tutta la notte. Purtroppo senza risultato.

La vegetazione fitta e l’oscurità devono aver impedito ai soccorritori di scorgerli. Fausto Facincani e Camelia Mihalache sono stati trovati, ormai senza vita, soltanto al mattino presto, da un passante che ha notato il telaio distrutto dello scooter. Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco e un’ambulanza del 118, nella speranza che si potesse ancora salvarli. Non è stato così.

I commenti dei lettori