Lo straziante addio a Francesco con gli Angeli di Vasco
Suzzara. In tanti ai funerali di Francesco Scardovelli, per tutti “Ficus”, morto venerdì scorso in un incidente stradale
Mauro Pinotti
«Ricordi e sogni per andare avanti». Così ha esordito don Samuele Bignotti nella sua omelia ai funerali di Francesco Scardovelli, per tutti “Ficus”, morto venerdì scorso a causa di un incidente stradale. Poco prima che arrivasse il carro funebre delle onoranze Pedroni, la chiesa Immacolata era già gremita di gente e tante altre persone erano in attesa in piazza Garibaldi e sono rimaste fuori. La bara, coperta di rose rosse, al momento dell'Eucarestia è stata accarezzata dalle persone in fila. Tantissimi i giovani raccolti in preghiera, molti dei quali in lacrime.
Ad officiare la messa oltre a don Bignotti erano presenti don Giorgio Bugada parroco di Riva di Suzzara e il diacono Luciano Cattini. «Ricordi e sogni sono le due cose che mi aiutano ad andare avanti - ha detto don Bignotti - anche se mi sembra notte e se sento un vuoto vicino. Per me è successo, è stato alcuni anni fa, il vuoto di mio fratello, per altri oggi lo è di un figlio, di un marito, di un amico. Per non cadere nel buio penso che ci servano ricordi e sogni che ci riempiono di gratitudine e di speranza. Dovremmo imparare dai bambini - ha proseguito don Bignotti – che confondono la realtà con i ricordi e immaginano di vedere una persona che non c'è. Dovremmo imparare dai bambini a sognare perché noi troppo spesso programmiamo e i limiti oggettivi ci bloccano mentre i loro sogni guardano oltre gli ostacoli. Come possiamo però ricordare se ogni ricordo fa male, come possiamo sognare se la vita ci ha tradito una volta? La via che abbiamo davanti tra un vuoto e l'altro porta alla luce del giorno, se la percorriamo con i due passi: nel ricordo e nei sogni».
Al termine della messa la bara è stata portata sul sagrato della chiesa mentre in piazza è stato trasmesso il brano “Gli Angeli” di Vasco Rossi.
Le parole della canzone, in un momento così triste, sono sembrate ancora più forti perché, ascoltandola, tutti hanno immaginato che Francesco fosse tra gli angeli: “Vedi tetti e case. E grandi le periferie. E vedi quante cose. Sono solo fesserie. E da qui... e da qui...qui non arrivano gli angeli. Con le lucciole e le cicale. E da qui... e da qui... Non le vedi più quelle estati lì”.
Francesco ha lasciato nel dolore la moglie Giulia e la figlia Egle, la mamma Maria Rosa e il padre Rimes oltre al fratello Riccardo con Alessandra e i figli.
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