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Nel Mantovano per salvare i prati stabili si irriga anche fuori stagione

Da lunedì rilascio dal Garda: dieci metri cubi al secondo per fronteggiare la crisi. Gli allevatori: «Rischiamo i bilanci delle nostre aziende»

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Per i prati stabili saranno rilasciati 10 metri cubi al secondo, per 10 giorni, passando dagli attuali 14 a 24 metri cubi, fino all’arrivo di eventuali piogge significative o fino a che il livello idrometrico del Garda, oggi a 23 centimetri non scenda sotto i 22 cm sullo zero idrometrico di Peschiera. È questa la risposta delle istituzioni per salvare le coltivazioni ormai centenarie nei comuni di Goito, Marmirolo e limitrofi, in grado di caratterizzare un territorio e le sue produzioni agroalimentari, e che stanno attraversando una fase di estrema criticità. L’aiuto per salvaguardare l’importanza ambientale e storica dei prati stabili dei comuni mantovani del Mincio è venuto dal vicepresidente della Comunità del Garda, Francesco Federici che ha sostenuto la richiesta del presidente del Consorzio Mincio, Massimo Lorenzi. Della crisi dei prati stabili parla Carlo Leali, allevatore di Goito con 170 bovini da carne allevati e 20 ettari coltivati prevalentemente a prati stabili e a frumento. «I prati stabili sono in sofferenza idrica e il timore è che vengano intaccati i raccolti dell’anno prossimo – dichiara -. Sui terreni più ghiaiosi la situazione è ancora più critica e questa situazione rischia di compromettere i bilanci aziendali di molte stalle sul territorio».

Anche per i cereali a paglia ci sono difficoltà. «Chi non ha preparato i terreni per tempo si ritrova in forte difficoltà con le semine e se una coltura parte male la stagione è in salita - conclude Leali -. Generalmente a novembre la temperatura si abbassa a 4-5, c’è nebbia, ma non piove. Però ormai con questo scostamento delle stagioni tutto può essere, non abbiamo più coordinate sicure».

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