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«Servizi migliori per i bimbi»: cento asili e materne al lavoro nel Mantovano

Primo incontro del coordinamento pedagogico che raggruppa le strutture di Mantova e di altri tredici comuni. L’assessore Serena Pedrazzoli: «Confronto di esperienze per dare la miglior offerta ai bimbi dagli zero ai sei anni»

Nicola Corradini
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Offrire una migliore e omogenea qualità dell’offerta pedagogica ai bambini dagli zero ai sei anni in città e negli altri tredici comuni del cosiddetto ambito territoriale di Mantova. È l’obiettivo che si pone il Coordinamento pedagogico territoriale, una sorta di Stati generali dell’infanzia, che raggruppa un centinaio tra asili nido e materne statali, comunali e private frequentati ogni giorno da migliaia di bimbi.

Al primo incontro, tenutosi l’altro ieri nella sala degli Stemmi di palazzo Soardi, educatrici, maestre e dirigenti scolastici hanno già individuato alcuni temi su cui confrontarsi per dare il massimo dei servizi ai piccoli. «Tra i punti su cui si lavorerà ci sono ad esempio gli orari d’ingresso anticipati e quelli di uscita posticipati, vale a dire il pre e il post scuola – spiega l’assessore alla pubblica istruzione del comune capoluogo, Serena Pedrazzoli – ma ci si confronterà anche sull’organizzazione degli spazi e sul come garantire meglio l’attività all’aria aperta per i bambini ospiti di asili e materne. E ovviamente ci sarà un confronto di esperienze sugli approcci pedagogici messi in campo nelle diverse strutture. Naturalmente non si vuole imporre un sistema rispetto a un altro, lo spirito della legge regionale che ha istituito questi organismi previsti da una norma nazionale, è quello di creare un luogo del pensiero e della pratica pedagogica dove condividere un comune lessico educativo, buone pratiche e una visione omogenea della prima infanzia. E per la prima volta consideriamo il ciclo che va dagli zero ai sei anni».

A palazzo Soardi, l’altro ieri, c’erano operatori dell’infanzia delle scuole di Bagnolo, Castel d’Ario, Curtatone, Roncoferraro, Castellucchio, Marmirolo, Castelbelforte, Porto Mantovano, Rodigo, Villimpenta, Borgo Virgilio, San Giorgio Bigarello, Roverbella e ovviamente Mantova, indicato come Comune capofila del progetto.

Il ruolo di presidente del coordinamento, che ha già istituito dei gruppi di lavoro, è stato affidato al pedagogista del Comune capoluogo, Nicola Dal Maso. L’organismo si avvale anche della consulenza della docente dell’Università di Brescia, Maria Luisa Costantino. 

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