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Riqualificazione di Marengo e dei suoi monumenti storici

Il progetto di Comune, Parco del Mincio e parrocchia di San Valentino prevede interventi su Palazzo Custoza, Villa Tazzoli, canonica e bonifica

Barbara Rodella
1 minuto di lettura

Palazzo Custoza, Villa Tazzoli, la canonica della parrocchia. Ma anche la bonifica dei canali e la riqualificazione di via Bacchelli, centro della frazione.

Sono questi i progetti imminenti per Marengo, elencati nel protocollo d’intesa siglato tra Comune di Marmirolo, il Consorzio Territori del Mincio, il Parco del Mincio, la Parrocchia di San Valentino con il supporto della diocesi di Mantova e i privati proprietari di immobili storici della frazione. Un progetto a cui il Comune tiene molto, sia per riqualificare il patrimonio storico del borgo, che per alleggerire il centro abitato dal traffico pesante. «Un progetto frutto della sinergia tra i vari enti e i privati» sottolinea il sindaco di Marmirolo Paolo Galeotti. Nel centro di Marengo ci sono edifici testimoni della storia del paese, come corte Custoza, che apparteneva ai Canossa e poi è passato al Polirone, e villa Tazzoli, «che appartengono a due privati, le famiglie Nascimbeni e Rigo, che hanno attivato progetti di recupero e valorizzazione». Il consorzio di bonifica Terre del Mincio dovrebbe attivare un progetto, in attesa di finanziamenti, per sistemare le bonifiche dei canali. «Vicino a Marengo confluiscono molte acque che servono per irrigare i campi».

La parrocchia dal canto suo ha commissionato uno studio per recuperare gli spazi dell’antica canonica, un edificio storico all’ingresso del paese, « si pensava inizialmente di abbatterla perché è in pessime condizioni, invece vale la pena riqualificarla. Il Comune punta invece su via Bacchelli, la strada che taglia in due la frazione. «Qui verranno realizzati dei piccoli parcheggi scambiatori: l’idea è di aggiungere un anello ciclopedonale che vada ad unirsi alla Mantova-Peschiera. Questo in un’ottica turistica per far scoprire il borgo».

Sempre in via Bacchelli verrà sistemata un’area verde attualmente inutilizzata, una specie di aiuola spartitraffico che si apre verso un giardino, «che si potrebbe trasformare in un parco pubblico».

Le idee ci sono, i fondi un po’ meno: «Qualche progetto è già finanziato, tipo via Bacchelli, mentre per quello della Diocesi si stanno cercando dei contributi, come stanno facendo i privati. Il Consorzio invece è stato escluso dalla graduatoria di un bando del Ministero, ma ha buone probabilità di essere ripescato» auspica Galeotti.

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