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Verso le elezioni regionali: Majorino lancia la sfida a Fontana

Il candidato del centrosinistra attacca il governatore: «Sfugge al confronto». E la Moratti replica agli attacchi: «Io sono un tecnico»

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(lapresse)

Confronto a distanza, martedì 29 novembre tra i tre candidati alla presidenza della Regione Lombardia. Attilio Fontana, governatore uscente ricandidato dal centrodestra, Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra e Letizia Moratti, civica appoggiata dal Terzo Polo, hanno dato vita ad una serie di schermaglie verbali.

Ed è stato anche il giorno in cui Majorino ha lanciato il guanto di sfida a Fontana proponendogli un faccia a faccia: «Fontana sfugge al confronto, rimanda e tergiversa, perché ha paura – ha affermato l’eurdeputato Pd – Gli dico: non abbia paura. Fissi lui luogo e contesto. Scelga il Comune lombardo o il contesto che più lo tranquillizza e io ci sarò. Potremmo discutere del presente e del futuro della nostra Lombardia. Gli garantisco un dibattito molto schietto ma pure assolutamente rispettoso».

«Ne parleremo» ha risposto il governatore, che si è rifiutato di replicare allo stesso Majorino che lo aveva criticato sulla mancanza di proposte su imprese e Pnrr, e sul fatto che la Regione sia stata negazionista sui temi climatici. «Al nulla non si può replicare» è stata la gelida risposta. «Pensavo che parlasse bene di Regione Lombardia – ha aggiunto, sarcastico – non capisco come mai queste affermazioni sinceramente». «In fatto di nulla – ha replicato l’esponente del centrosinistra – è Fontana che ha tenuto, lunedì, un discorso da nulla cosmico».

Dal canto suo, Letizia Moratti ha voluto soffermarsi sulla sua carriera politica, fonte di polemiche: «Sono sempre stata chiamata come tecnico: sono stata chiamata dal governo Berlusconi, ho avuto una lista civica come sindaco, e sono stata chiamata anche da governi del centrosinistra, in momenti in cui non ho potuto accettare per questioni personali».

E a chi sostiene di essere stata, di fatto, bocciata dalla sua parte originaria di riferimento nella corsa alla presidenza della Lombardia, ha detto: «Il centrodestra mi ha offerto di tutto, veramente qualsiasi cosa avessi voluto. Mi vedo come una persona tecnica che fa riferimento a un’area culturale che è quella liberale con richiami alla dottrina sociale della chiesa. E sono sempre stata chiamata a risolvere situazioni critiche: sul piano vaccinale eravamo l'ultima regione e siamo arrivati a essere la prima in Italia e tra i primi territori al mondo grazie a una mia decisione, quella di passare dalla piattaforma informatica regionale alla piattaforma delle Poste. Lì c'è stata la svolta».

Matteo Bazzi / Ansa (ansa)

Ha, quindi, attaccato la sanità del territorio, «molto debole», e le liste d’attesa troppo lunghe, «soprattutto quelle relative a operazioni oncologiche». Intanto, nel centrosinistra si continua a lavorare per allargare la coalizione. Intanto si sono schierati con Majorino i Radicali, mentre è ancora in alto mare l’alleanza con i Cinque Stelle. «Ho ricevuto una chiamata lunedì dal segretario regionale Pd Peluffo, adesso aspetto di capire. So che scendeva a Roma, credo che incontrerà Enrico Letta e i dirigenti, adesso cerchiamo di capire» ha affermato il coordinatore lombardo del M5S Dario Violi.

«Altre forze politiche hanno cominciato a farsi sentire – ha aggiunto – e hanno intenzione di venire a vedere i nostri progetti. Noi iniziamo a muoverci, visto che non c'è tempo da perdere – ha spiegato – quando saranno pronti anche loro vedremo. Per me gli interlocutori sono le forze politiche, con quelle, se ci stanno, ci sediamo. Majorino è il candidato di quella coalizione senza di noi. Con noi cambia la partita, se ne esisterà una».

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