Loddi alla guida della Filctem di Mantova: industria, lavoratori al centro
Il congresso dei chimici e tessili Cgil. Eletto con il 97% dei voti: in 6 anni da precario a segretario generale di categoria. «Avanti sul solco tracciato in questi anni, voi delegati siete un baluardo sociale»
Monica Viviani
Lavoratori al centro e Mantova con l’industria al centro quale «punto focale della nostra missione» perché «il mondo del lavoro oggi più che mai fa domande le cui risposte siamo noi che dobbiamo essere in grado di dare». Trentadue anni, di San Giovanni Del Dosso, da sei in Cgil e da quattro in Filctem, Andrea Loddi è il nuovo segretario generale della Filctem Cgil di Mantova che ieri lo ha eletto tra gli applausi con il 97% dei voti, al termine della duegiorni di congresso. Riceve il testimone da Michele Orezzi che passerà a tempo pieno nella confederazione e che «lascia il suo ruolo – ha detto Loddi – con un solco sul quale continuare a camminare e a costruire». Elezione arrivata in chiusura di una giornata aperta dall’intervento di Adelmo Cervi, proseguita con i ricchi contributi al dibattito congressuale di delegate e delegati, quindi con l’elezione degli organi dirigenti del sindacato ovvero il comitato direttivo e l’assemblea generale chiamata a sua volta ad eleggere il nuovo segretario generale proposto dal segretario organizzativo della Filctem nazionale Massimo Marani e «con orgoglio ed emozione» dal segretario generale della Cgil Daniele Soffiati «che già sei anni fa decise di credere in me facendomi entrare in Cgil dal mondo dei precari» ha raccontato nella sua relazione programmatica Loddi. Relazione nella quale ha ripercorso il lavoro di questi quattro anni in Filctem, dove attualmente era segretario organizzativo, ricordando le battaglie in «aziende dove voi delegati vi cambiavate i mezzo ai topi», dove «vi chiedono flessibilità a loro favore e mai il contrario» o dove «in piena pandemia vi volevano sul posto di lavoro senza dispositivi di protezione mentre si moriva di Covid». Per non parlare di quelle che «hanno vissuto o stanno vivendo casse integrazioni di mesi, o peggio ancora, dichiarazioni di esuberi, fallimenti chiusure». E in tutti questi contesti, ha aggiunto rivolgendosi sempre ai delegati, «voi siete stati e siete il punto di riferimento per tutti i colleghi e le colleghe, l’unico baluardo sociale rimasto, siete la Cgil nelle fabbriche». Sono stati anni «dove come categoria abbiamo cercato di assumerci il ruolo di coprotagonisti dei cambiamenti che hanno rischiato di travolgere il tessuto produttivo». E «ora che siamo al centro di una nuova fase di transizione» le sfide che attendono il sindacato vanno dal futuro del petrolchimico a quello di settori in difficoltà come la ceramica, ai cambiamenti che coinvolgono le centrali termoelettriche e«dovremo imporre le nostre competenze all’interno dei processi di riorganizzazione con la nostra capacità di influire a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori ».
Con alle spalle studi in economia aziendale, dopo aver lavorato come pizzaiolo, educatore scolastico, addetto di un ufficio tecnico comunale, Loddi arriva in Cgil nel 2016 con una collaborazione con lo Spi e Nidil, il 1° ottobre 2017 diventa funzionario Filt per poi passare esattamente un anno dopo nella segreteria della Filctem. E di quel primo giorno in via Altobelli «il ricordo che mi porto dentro è di me davanti a quell’enorme bandiera rossa di stoffa della Lega dei braccianti di Malavicina che si trova appena finita la prima rampa di scale»: un pezzo di storia sindacale che «mi rende orgoglioso di quello che facciamo nei luoghi di lavoro e per il mondo del lavoro».
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