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Levata, riparte l’iter per Edera: si vuole completare l’urbanizzazione

Il primo passo del Comune di Curtatone: un tavolo con Provincia e Borgo Virgilio. Obiettivo rivedere il progetto della bretella della Spolverina

Francesco Romani
1 minuto di lettura

Il quartiere Edera, la grande lottizzazione da 330mila metri quadri che doveva ospitare 1.600 abitanti a sud di Levata (Curtatone), non è mai stato completato. Le ruspe, fermate da inchieste su presunti smaltimenti abusivi di rifiuti e sulla immobiliare stessa che doveva costruire (della quale facevano parte gli imprenditori Antonio Muto ed Alessandro Borsato), si erano limitate a sbancare l’area e a tracciare le strade interne. Prima del fallimento che ha congelato il tutto.

Ora, a distanza di 14 anni dai primi accordi, il Comune di Curtatone ha deciso di riprendere in mano la questione per cercare di sbrogliarla. Da un lato, avendo la necessità di utilizzare i soldi ottenuti dopo una lunga battaglia giudiziaria dalla fidejussione, 4,2 milioni di euro dei quali quasi 600 già spesi. Dall’altra dovendo attualizzare una progettazione nata agli inizi degli anni Duemila e che oggi risulta datata. Per il Comune, che lo scrive nero su bianco in una delibera di giunta di fine novembre, insomma, le opere di urbanizzazione primaria (strade di quartiere, fognature, reti elettriche, marciapiedi ecc) vanno fatte. Ma il “come” va studiato per evitare di buttare via denaro.

Il motivo è che quel quartiere era inserito in un protocollo di intesa più ampio, teso a far nascere una bretella stradale alternativa alla trafficata Cisa e che consentisse di collegare direttamente Romanore alla Spolverina, passando appunto per il quartiere Edera e poi vicino alla zona Canova. L’intesa, siglata nel 2008, aveva come partner la Provincia, che allora gestiva la Spolverina e il Comune di Borgo Virgilio.

Prima di metter mano alla viabilità interna del futuro quartiere, insomma, il Comune vuole sentire i vecchi partner per capire se il by pass è ancora attuale. Ma se anche si ritrovasse questa intesa, sorgerebbe un secondo ostacolo pratico. Al momento l’area dell’Edera è invenduta e in mano al curatore fallimentare. Senza un acquirente che possa eventualmente prospettare una diversa sistemazione dell’area, il Comune dovrebbe limitarsi a rispettare la viabilità già tracciata a grandi linee. Con il rischio di trovarsi un quartiere “fantasma” e invendibile. Un dilemma che al momento non ha una soluzione.

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