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Influenza, a Mantova il pronto soccorso in crisi come nelle prime ondate Covid

La circolazione del virus ha già superato il picco previsto tra gennaio e febbraio. Ats Val Padana, ordine dei medici e pediatri rilanciano l’appello: «Vaccinatevi»

Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Mentre calano i contagi Covid in provincia, ad aumentare e preoccupare sono i casi di influenza che non solo vedrà molti mantovani ammalati per Natale, ma vede già in sofferenza i pronto soccorsi e in presenza di una nuova variante pandemica rischia di mandare in tilt gli ospedali. La circolazione del virus influenzale, fanno sapere da Ats Val Padana, «ha superato la soglia di intensità alta, simile a quella che normalmente si raggiunge a cavallo tra gennaio e febbraio» e «cresce a ritmo costante e veloce, specie nei bambini più piccoli». Al punto da essere responsabile «di un enorme numero di accessi in pronto soccorso, pari forse alle prime ondate Covid» avverte il primario Massimo Amato.

Per quanto riguarda il Covid, in base al monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe di Bologna nella settimana 9-15 dicembre nella nostra provincia i nuovi casi per 100mila abitanti sono stati 384, con un calo del 28,7% rispetto alla settimana precedente. Anche a livello nazionale viene registrata una diminuzione di nuovi contagi, ma un aumento dei decessi, in calo i casi attualmente positivi e le persone in isolamento domiciliare, sono poi stabili i ricoveri con sintomi e in lieve calo quelli nelle terapie intensive.

Sul fronte influenza l’ultimo bollettino Influnet dell’Istituto superiore di sanità evidenzia invece un numero di casi medio di 16 ogni mille assistiti la scorsa settimana, contro i 13 della settimana precedente, con aumenti in tutte le fasce di età. Per questo Ats della Val Padana torna a lanciare un appello alla popolazione perché aderisca alla campagna vaccinale. «Se non lo si è fatto ancora, questo è ancora il momento giusto per vaccinarsi – afferma Cecilia Donzelli, responsabile della struttura Malattie Infettive – a fronte del significativo incremento del numero di casi registrato in queste settimane, è fondamentale che soprattutto chi ha contatti con persone anziane o fragili si vaccini. Non dobbiamo dimenticare che anche l'influenza può manifestarsi in forme clinicamente gravi».

Appello rilanciato da Massimo Amato, direttore del pronto soccorso e medicina d’urgenza del Poma: «Le malattie infettive a trasmissione aerea sono le responsabili di un enorme numero di accessi in pronto soccorso. È indubbio che fino a pochi mesi fa l’uso delle mascherine ci ha protetto anche da patologie come l’influenza che quest’anno sta facendo un numero pericoloso di vittime, in termini di morbilità e mortalità. Gli strumenti per prevenire questa recrudescenza e proteggere i più fragili ci sono: ricorriamo alla vaccinazione e usiamo sempre nei luoghi affollati le mascherine protettive. Aiutateci ad aiutarvi».

Dal canto suo Stefano Bernardelli, medico di medicina generale e presidente dell’ordine dei medici di Mantova fa presente che «attualmente vediamo una crescente circolazione dei virus influenzali e del virus respiratorio sinciziale, assieme al Covid-19: questo comporta un impatto elevato sui nostri servizi sanitari e sulle popolazioni». E avverte: «I casi di Covid-19, i ricoveri nelle unità ospedaliere e di terapia intensiva e i tassi di mortalità sono attualmente bassi rispetto agli ultimi dodici mesi, ma questa situazione potrebbe cambiare con l'emergere di nuove varianti». Insomma «come la recente pandemia ci ha insegnato – rimarca Rita Galle, pediatra di libera scelta – la miglior arma contro le malattie rimane la prevenzione e in particolare quella fornita dalle vaccinazioni. È sempre più evidente l’opportunità di sfruttare tutte le vaccinazioni offerte anche alla popolazione pediatrica, non ultima quella contro l’influenza quest'anno particolarmente importante».

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