Per i pass auto pagamenti non più solo online, Aster rivede la decisione
Il presidente: «Gli utenti che hanno difficoltà ad accedere ad internet potranno ritirare il bollettino ai nostri sportelli. Ma non versare la quota da noi»
Nicola Corradini
Mancano pochi giorni alla scadenza degli oltre trentamila pass auto e soltanto 5mila sono quelli già rinnovati per il 2023. Vero è che c’è tempo fino al 31 gennaio, ma il tentativo dell’azienda di spingere gli automobilisti ad utilizzare esclusivamente il sito per il rinnovo non sta dando i frutti sperati. Sono ancora molti gli utenti, in particolare quelli che hanno poca dimestichezza (o fiducia) con i pagamenti online, che si sono trovati spiazzati dall’annuncio fatto da Aster agli inizi del mese all’avvio della campagna di rinnovi.
Ora però c’è una parziale marcia indietro. Al consiglio comunale di martedì, lo stesso sindaco Mattia Palazzi, nell’ambito della discussione del piano industriale di Aster 2023-2025 (approvato dalla maggioranza), ha chiesto al presidente Michele Chiodarelli e al direttore Ildebrando Volpi, di rivedere questa rigidità sul pagamento online consentendo agli automobilisti con maggiori problemi a presentarsi in sede per ottenere il bollettino da utilizzare per il pagamento in banca o all’ufficio postale. In realtà, questa possibilità era già contemplata, ma certo poco incoraggiata, da parte di Aster.
Questo per incentivare l’utenza ad utilizzare il sito che porta vantaggi di praticità, tanto per l’utente (che non deve fare code) quanto per la stessa azienda. «Ricordo – spiega il presidente – che Aster non può, come tutti gli enti pubblici, ricevere direttamente il pagamento. In ogni caso negli sportelli dei via Nagy gli utenti che hanno difficoltà di accesso ad internet possono ritirare il bollettino che poi utilizzeranno dove preferiscono». Aster chiude il 2022 con un bilancio di oltre cinque milioni. «Siamo tornati a livelli pre pandemia – dice Chiodarelli – Basta pensare che per la sosta abbiamo incassato 1 milione e 521mila euro contro il milione e 550 del 2019».
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