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Nei pronto soccorso i parenti potranno assistere gli over 65

L’annuncio dell’assessore regionale Bertolaso. Caregiver e familiari staranno accanto ai barellati in vista del ricovero. Tempi di attesa troppo lunghi? Arriva la chiamata per anticipare esami e visite

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Nel pacchetto di misure con cui affrontare le situazioni più impegnative della sanità lombarda, delineato mercoledì dall’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, oltre agli incentivi di cento euro all’ora per gli specialisti che si renderanno disponibili a svolgere ore aggiuntive nei pronto soccorso, sono previsti altri interventi organizzativi per migliorare le condizioni dei pazienti in attesa del ricovero nei vari reparti.

PRONTO SOCCORSO

Per alleggerire la pressione sui pronto soccorso Regione Lombardia intende lavorare sia sull'accesso, sia sulla gestione dei pazienti una volta ospedalizzati. «Uno strumento è la Centrale Medica Integrata - ha affermato Bertolaso - che già gestisce il coordinamento fra tutti i pronto soccorso, ma che può ottimizzare lo smistamento in modo più omogeneo, oltre che cercare di intercettare quei casi che possono essere gestiti a domicilio». «Un'altra leva - ha aggiunto Bertolaso - è la gestione dei pazienti ospedalizzati e in particolare i letti subacuti, che vogliamo potenziare. Nell'ottica dei vasi comunicanti, se ci sono posti letto liberi nei reparti, si accorciano i tempi di permanenza nei pronto soccorso».

CAREGIVER E PARENTI

«La nostra è la prima regione in Italia che autorizza i caregiver, compatibilmente con le dimensioni del pronto soccorso, ad accompagnare nel dopo triage il proprio parente» ha spiegato Giovanni Pavesi, direttore generale della direzione generale Welfare di Regione Lombardia. «Stiamo cercando di umanizzare sempre di più le cure, aspetto su cui oggi dobbiamo recuperare». Saranno autorizzati accompagnatori nei pronto soccorso per i pazienti di età superiore ai 65 anni e per tutti i pazienti allettati e barellati. Il paziente, in sostanza, avrà al suo fianco un volto conosciuto che lo sosterrà anche psicologicamente durante l’attesa del ricovero.

LISTE DI ATTESA

«Il nostro primo obiettivo - ha detto Bertolaso – è stato intervenire sulla lista di oltre 65mila persone con appuntamento fuori soglia, persone quindi che hanno diritto a una visita specialistica ma hanno trovato disponibilità soltanto a distanza di parecchi mesi. Abbiamo quindi previsto una serie di azioni finalizzate a migliorare la situazione, a cominciare da un'attività di recall dei cittadini. In soli 15 giorni ne abbiamo ricontattati 17mila per anticipare l'appuntamento nella stessa struttura dove avevano prenotato».

VISITE DI CONTROLLO

Le altre proposte operative per abbattere le liste di attesa, illustrate dall'assessore al Welfare, riguardano le visite di controllo, che potranno essere prenotate direttamente dal medico specialista o di medicina generale, la realizzazione di un Cup unico regionale che consentirà una migliore programmazione dell'offerta sanitaria ambulatoriale e un'attenzione specifica per i tempi di attesa delle prestazioni strumentali di diagnostica per immagini, quali ad esempio mammografie, Tac e risonanze magnetiche.

A gennaio, inoltre, a tutte le Ats sarà fornito un cruscotto di sorveglianza e monitoraggio per la verifica dei tempi d'attesa, esposizione delle agende e prenotabilità dalla rete regionale di prenotazione.

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