Addio a De Bellis, avvocato geniale e generoso
Si è spento nella sua casa di campagna a Montanara dopo una lunga malattia. Amava la cultura e pilotava gli aerei. Aveva 82 anni
SANDRO MORTARI
È morto la sera del 10 gennaio, nella sua casa di campagna a Montanara, Mario De Bellis, uno degli avvocati più conosciuti, non solo a Mantova, considerato «un genio» nella sua professione di tributarista. Aveva 82 anni. Era malato da tempo e si è spento nel suo buen ritiro dove amava coltivare l’orto e intrattenersi con la sua adorata nipote Nicole. La camera ardente è stata allestita lì, in via Petrarca; i funerali si terranno venerdì 13 gennaio alle 14 nella chiesa di San Barnaba, a Mantova.
Appena la notizia della sua scomparsa si è diffusa in città in tanti si sono stretti attorno alla moglie Celine e alla figlia Rosanna. «Era un avvocato geniale – ripete la figlia – capace di risolvere i casi più intricati. Soprattutto, era una persona molto generosa che difendeva gratis chi non poteva pagare. Ed era una persona umile, che otteneva grandi successi nelle aule dei tribunali ma che non li faceva pesare, a differenza di altri. Pensi che una volta sconfisse a Milano un notissimo avvocato e professore universitario; ebbene, quando mi presentai da lui per un esame si ricordò di mio padre e mi diede un voto basso, ventuno».
De Bellis è stato il legale delle grandi società mantovane e italiane. Ha lavorato anche negli Stati Uniti ed è stato protagonista a Mantova del famoso processo petroli, a cavallo tra gli anni 70 e 80. Si occupava di diritto societario e tributario e anche di civile, «ma solo per gli amici».
Commosso l’avvocato Amedeo Grassotti che ha lavorato a lungo con De Bellis: «Era una persona estremamente intelligente e preparata oltre che di sentimento e generosa, da lui ho imparato moltissimo. Era una grande persona, geniale – sintetizza – che arrivava dove gli altri non riuscivano. Ed era anche un uomo di grande cultura». Su quest’ultimo aspetto si sofferma la figlia: «Era un amante dell’arte e della storia, un collezionista di opere d’arte e di icone». De Bellis è stato nel comitato organizzatore della Celeste Galeria, la grande mostra dedicata ai Gonzaga; soprattutto, è stato vicepresidente della Fondazione Bam dal 2001 al 2017, esercitando anche le funzioni di presidente per alcuni anni dopo la morte di Frezza. «Era un esperto di archeologia – ricorda Graziano Mangoni, ex direttore generale della Fondazione Bam – si diede da fare per stanziare 400mila euro per spostare la collezione Sissa da Palazzo Te a San Sebastiano. Inoltre, si batté per salvaguardare Mantova capoluogo di Provincia quando sembrava destinata a sparire». Da poliedrico qual era, De Bellis amava la caccia e, soprattutto, il volo: aveva, infatti, il brevetto per pilotare gli aerei da turismo.
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