La polizia di Mantova distrugge trecento pistole e fucili sequestrati in casa
L’attività di smaltimento, che si è conclusa a dicembre, è frutto di numerosi interventi di ritiro compiuti dagli operatori della questura a seguito di provvedimenti amministrativi emessi dal prefetto e dal questore dopo articolate analisi di eventuali situazioni di pericolo nell’utilizzo delle armi.

Sequestri penali, armi non denunciate, detenute senza porto d’armi, oppure custodite in casa da persone con problemi di salute mentale certificata. Sono tanti i motivi per cui non si può e non si deve possedere un’arma da fuoco, nemmeno se custodita in un armadio blindato. Le leggi sono chiare e ferree, e per farle rispettare le forze dell’ordine periodicamente compiono ispezioni nelle case di chi risulta in possesso di armi o, se autorizzati, di esplosivi. In questa ottica rientra l’attività dei poliziotti della divisione polizia amministrativa e sociale della questura di piazza Sordello che nel corso dello scorso anno hanno avviato alla distruzione 298 armi di vario genere tra cui fucili, carabine, revolver e armi bianche. L’attività di smaltimento, che si è conclusa a dicembre, è frutto di numerosi interventi di ritiro compiuti dagli operatori della questura a seguito di provvedimenti amministrativi emessi dal prefetto e dal questore dopo articolate analisi di eventuali situazioni di pericolo nell’utilizzo delle armi. «L’obiettivo – chiarisce una nota della questura – è di garantire la sicurezza di chi possiede armi e di chi gli sta accanto».
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