Demolizioni auto: arriva l’ok regionale, adesso la discarica di Sorgà si può realizzare
Il Veneto ha emesso il provvedimento attuativo: via libera allo stoccaggio di car fluff nei pressi di Sorgà
Lino Fontana
È arrivato il via libera definitivo all’impianto di stoccaggio per i residui delle demolizioni di auto (car fluff) che sorgerà in località De’ Morta, in Comune di Sorgà, nel veronese, ma a poche centinaia di metri dal confine con Castelbelforte.
Si chiude così, salvo sorprese dell’ultima ora (già annunciato il ricorso al Tar del Veneto), una vicenda iniziata nel 2019 quando la ditta RMI (Rottami metalli Italia) Spa, di Castelnuovo del Garda, individuò nella località veronese l’area idonea per la sua attività. A darne notizia il sindaco di Sorgà, Christian Nuvolari. «Purtroppo, pur frapponendo tutti gli ostacoli possibili, la Regione Veneto ha emesso il Provvedimento attuativo unico regionale (Paur), ovvero il via libera per la discarica di car fluff. La notifica è giunta lo scorso 13 gennaio. Ora abbiamo 60 giorni di tempo per il ricorso al Tar. A nulla è servita la nostra segnalazione in autotutela. Come temevamo – continua il sindaco - la Regione Veneto è stata sorda al grido di allarme di tutto un territorio e ai numeri reali sugli inquinamenti delle falde acquifere. Se i funzionari sono stati sordi, spero - conclude - non lo siano altrettanto i giudici del Tar a cui ci rivolgeremo. Noi siamo convinti delle nostre ragioni e andremo fino in fondo». Ha quindi ringraziato non solo i cittadini dei comuni limitrofi veronesi ma anche di quelli mantovani (Castelbelforte, Castel d’Ario, San Giorgio Bigarello) che hanno condiviso le manifestazioni pubbliche sia in loco che davanti alla sede della Regione. Ha ringraziato anche i consiglieri regionali veneti e lombardi che si sono battuti contro l’impianto che è finito, con una interrogazione, anche sul tavolo del ministro dell’Ambiente. In questi anni la rabbia tra i cittadini sorgaresi è stata tale che, durante una manifestazione pubblica, il Comitato “No alla discarica” è arrivato a proporre di «promuovere un referendum per passare con la Regione Lombardia che ha norme più restrittive e tutela maggiormente i propri cittadini».
Tra i numerosi cartelli con slogan contro la decisione della Veneto, uno recitava: «No alla discarica di car fluff. La Provincia di Mantova sempre al nostro fianco. Referendum per passare in Lombardia». Un messaggio chiaro di come nel Mantovano, sul tema, ci sia stato un forte interessamento e una fattiva collaborazione con il Comitato.
L’impianto è stato inizialmente progettato su un’area di 500mila metri quadrati di cui 169.500 di stoccaggio per una durata di 10 anni per un totale di 1.463.000 tonnellate per una spesa di 21.182.000 euro. Poi l’area di stoccaggio è stata ridotta a 115.840 mq. e la durata in 6 anni riducendo lo stoccaggio a 950.000 tonnellate con un investimento di 16.476.471 euro. Restano immutati i quantitativi annuali di rifiuti conferiti, ovvero 150.000 tonnellate annue.
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