In cammino a Castiglione per ricordare Adriana e Luciano
Un anno fa il tragico incidente in montagna in cui persero la vita i due escursionisti. Oltre 70 persone alla passeggiata per non dimenticarli
Luca Cremonesi
Erano in tanti, questa mattina alle 9, davanti alla chiesetta della frazione di Astore gli amici e le amiche di Adriana Dagostini e Luciano Lusenti, due esperti di montagna scomparsi esattamente un anno fa. L’incidente che li ha portati via è avvenuto sabato 22 gennaio 2022. Una tragica fatalità. Una scivolata ha fatto precipitare tre persone per decine di metri lungo un pendio erboso, mentre stavano percorrendo il sentiero numero 264 che collega malga Lodranega a malga Coel in Val di Breguzzo, a una quota di circa 1.800 metri sul livello del mare.
Con Dagostini e Lusenti c’era anche Cristina Soresini, sopravvissuta grazie all’aiuto dello stesso Lusenti che ha cercato in ogni modo di salvare se stesso e le due donne. Soresini, sopravvissuta all’incidente, ha deciso di omaggiare i due amici con una camminata, nella frazione collinare di Astore.
La metà comune per le oltre 70 persone intervenute era una cappella dei morti, che si trova in collina, immersa nel verde, dove gli amici e le amiche hanno realizzato due immagini, create con i sassi, che ricordano Adriana e Luciano.
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La breve camminata è stato un modo per ritrovarsi e stare insieme, anche con i famigliari di Dagostini. Arrivati alla cappella, Soresini ha ricordato gli amici, il loro entusiasmo e la loro passione per la montagna.
A seguire, uno dei referenti dell’Aido, associazione alla quale Lusenti era molto legato sia in quanto trapiantato, sia come volontario.
«Luciano ha dato tanto a questa associazione. I suoi incontri nelle scuole hanno fatto molto per la causa e anche per questo Castiglione delle Stiviere è uno dei comuni dove si registrano numerose donazioni. Ancora oggi, quando andiamo nelle scuole a parlare con studenti e studentesse, ricordiamo con una foto Luciano e il suo impegno».
Adriana è stata ricordata per la sua sensibilità, il suo sorriso e per il lavoro di aiuto e sostegno dato alle persone ammalate.
Un breve saluto, commosso, del compagno Giacomo, dopo la lettura di una preghiera dei nativi d’America, ha chiuso la celebrazione. Il gruppo ha poi proseguito a piedi per le campagne del territorio collinare castiglionese.
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