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Ciclovie promosse, nell’Oltrepò le bici lanciano il turismo

Lo scorso anno registrati tra i 4mila e i 5mila passaggi. Borsari: «Un dato molto positivo che dobbiamo sfruttare per rilanciare i nostri paesi»

Giorgio Pinotti
1 minuto di lettura

Il Consorzio Oltrepò mantovano ha diffuso i dati relativi ai passaggi di cicloturisti sulle ciclovie dell’area nell’ultimo anno, i numeri sono consistenti e confermano la possibilità concreta di puntare sul turismo lento come possibile volano per l’economia locale. Tra Sacchetta e Sustinente è stato registrato il passaggio di più di 5mila persone, tra Quatrelle e Sermide e Felonica ne sono state censite oltre 4mila, tra la frazione di Correggioli e Ostiglia più di 5mila. A Quistello si sono registrati oltre 4.500 passaggi e 3.700 a Suzzara 4.500 e a Suzzara.

Numeri che fanno riflettere e che spingono a implementare la strategia per attrarre il cicloturismo, per il Consorzio.

«Si tratta di dati assolutamente positivi – dice il presidente del Consorzio Alberto Borsari – questo è il segnale che la bellezza delle nostre zone, i paesaggi, gli edifici storici, ma anche i prodotti tipici e l’enogastronomia, sono apprezzati e possono avere un forte potenziale di attrazione. Il nostro territorio è attraversato da ciclovie importanti, di livello europeo. Dobbiamo essere in grado di intercettare i cicloturisti che passano per l’Oltrepò e promuovere le nostre eccellenze. Bisogna procedere con una strategia di sviluppo e servono investimenti nel settore. Potrebbe essere davvero un’occasione per il tessuto economico locale».

I dati relativi all’affluenza dei cicloturisti sono stati acquisiti grazie ai contabiciclette, uno strumento voluto dal Consorzio Oltrepò, installati lo scorso anno. Questo sistema censente di analizzare i flussi di mobilità sostenibile legata al turismo lento. Questi dispositivi sono stati installati nell’ambito di un progetto più ampio, dedicato proprio al cicloturismo, un settore che il Consorzio sta cercando di far crescere. Gli apparecchi sono stati acquistati grazie a un contributo del Gruppo d’azione locale Terre del Po e installati lungo gli argini del fiume.

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