Per immaginarsi ancora una Lombardia
L’editoriale del direttore della Gazzetta di Mantova
Enrico Grazioli
Chi osserva da lontano la marcia di avvicinamento della Lombardia alle Regionali coglie su tutto un clima di apatia. Un risultato che pare scontato (certo, fino alla prova delle urne), la percezione che in gioco non ci sia nulla di decisivo per il proprio futuro, il senso di distacco dall’istituzione guida di una realtà sfumata e contraddittoria già nella sua composizione e nella sua storia recente: tutto incide e concorre a far temere un’affluenza scarsa. Ci sarebbe da chiedere proprio agli elettori uno scatto, una testimonianza, una reazione, indipendentemente dalle idee di voto: per provare che un orgoglio, una speranza di visione strategica comune ancora esiste, in qualche modo. Certo, sono le stesse persone che, dicendo di sé, non si definiscono mai lombardi ma citano le province di provenienza: perché l’identità è frammentata e velata, perché quest’area che un tempo provava a definirsi la Baviera d’Italia è un puntiforme sistema planetario che ruota intorno a Milano, territori e città che un po’ si avvicinano un po’ si allontanano dal sole metropolitano, un po’ si sgretolano un po’ vivono una legittima competizione per difendersi o affermarsi l’una sull’altra, di rado in sinergia. Nel complesso, così sentendosi e governati da 28 anni dallo stesso blocco politico dentro cui cambiano comandanti e rapporti di forza ma non il senso del proprio ruolo aldilà del conservare potere e consensi, la Lombardia è scivolata in classifica: lasciando, nel nord e non solo, ad altre zone la leadership della crescita, del progresso, del peso anche morale esercitabile sul resto del Paese. Domani si misurerà quanto la crescita di Fratelli d’Italia duole alla Lega, quanto vale l’ambizione solipsista del Terzo polo, se funziona l’intesa elettorale tra Pd e 5Stelle. Se a fornire gli elementi di giudizio saranno in molti, un primo passo per il riscatto sarà fatto, vedremo in quale direzione: un segnale, almeno, a chi onestamente da tempo non ha saputo darne molti.
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