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Restituito il tabernacolo: «Santa Lucia di Quistello ha ritrovato il suo cuore»

Il vescovo Busca ringrazia i carabinieri del Nucleo per la Tutela del patrimonio culturale per il ritrovamento dell’oggetto rubato in chiesa nel 2001

Leonardo Bottani
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Quando lo hanno rivisto a distanza di 21 anni avevano gli occhi lucidi le parrocchiane della chiesa di Santa Lucia.

Emozionante cerimonia nella Sala Giovanni Paolo secondo in Curia a Mantova per la restituzione del tabernacolo in legno argentato di fine Ottocento rubato il 24 aprile del 2001 nella chiesa della frazione di Quistello. Una piccola comunità che «ha ritrovato il suo cuore» ha commentato il vescovo Marco Busca ringraziando i carabinieri del Nucleo per la Tutela del patrimonio culturale di Venezia, presenti in piazza Sordello con il comandante magg. Emanuele Meleleo, affiancato dal comandante provinciale dell’Arma col. Vincenzo Di Stefano. Sono intervenuti anche il parroco di Nuvolato e Quistello don Matteo Pinotti e quello di allora Tarcisio Bettoni, commossi al pari di alcune anziane signore che tengono in ordine il tempio della piccola frazione.

Il bene ecclesiastico era stato trovato nella casa di un ex antiquario veronese nell’estate del 2021. Dopo il furto e la ricettazione, il tabernacolo è passato di mano almeno due volte prima del ritrovamento da parte dei carabinieri del reparto operativo della vicina città scaligera. Il possessore ha tentato di mascherare la provenienza, dichiarando di averlo acquistato da una persona deceduta anni prima, con l’intento di vanificare le indagini di un corpo che è una vera e propria eccellenza italiana.

«Ringrazio i caschi blu dei carabinieri per il grande lavoro di censimento e di recupero, che celebriamo qui, dei beni della chiesa - ha affermato il vescovo -. Il risultato di una sinergia tra varie componenti in cui ha una grande importanza l’opera delle persone che si devono prendere cura dei beni della propria comunità. Il tabernacolo è il cuore della comunità e oggi Santa Lucia ha ritrovato il suo cuore». Parole toccanti anche dall’ex parroco Bettoni che in sala ha ritrovato il carabiniere che telefonicamente gli aveva dato la bella notizia: «È una grande gioia per me e per la comunità di Santa Lucia che si ritrova alla domenica a messa con solo una ventina di fedeli ma sempre presenti. Una signora, che è qui in sala, tempo fa mi ha fatto il complimento più bello che abbia ricevuto in tutta la mia vita di parroco dicendomi ‘Ci fa sentire vicini a un Gesù più umano’. Ancora grazie ai carabinieri». «Il tabernacolo è il primo oggetto che guarda il credente - ha detto don Pinotti -. Serve l’impegno di tutti per custodire un patrimonio da consegnare alle generazioni future».

Un grazie all’Arma anche dal sindaco di Quistello, Gloriana Dall’Oglio: «Ci avete riportato un oggetto di valore artistico ma anche emozionale e personale, come testimoniano qui in sala le parrocchiane di Santa Lucia». Debora Trevisan, responsabile dell’area patrimonio storico artistico della Sovrintendenza di Mantova, era presente anche in qualità di docente di teoria del restauro all’istituto Santa Paola con le studentesse della sua classe. «Questo oggetto religioso è memoria quotidiana - ha puntualizzato - e fa parte dell’importante patrimonio culturale della Diocesi. È necessario che in ogni chiesa gli stessi cittadini tengano monitorati, per una migliore conservazione, oggetti come questo tabernacolo che credo proprio sarà oggetto di tesi di qualche mia studentessa».

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