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Nuovi pozzi al Paiolo a Mantova, il sospetto degli attivisti: «Danni ambientali»

La Societas Herpetologica Italica chiede al Comune di essere ascoltata in commissione ambiente: «Sì ai lavori ma senza danneggiare la biodiversità locale»

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Si torna a parlare di Paiolo, sotto la lente di ambientalisti e cittadini preoccupati delle sorti dell’area. A rifarsi avanti è anche la Societas Herpetologica Italica – associazione scientifica che promuova la ricerca e la protezione di rettili e anfibi e dei loro habitat – per bocca del socio mantovano Enrico Cavaletti, che ha chiesto formalmente al Comune di essere ascoltato dalla commissione ambiente e salute pubblica. Il timore è che i lavori della società AqA (gruppo Tea) per la realizzazione dei pozzi abbiano provocato dei danni ambientali.

«È ormai da anni nota la questione in merito alle peculiarità del sito, il quale ospita anche due specie protette, Rana latastei ed Emys orbicularis (la testuggine palustre europea, ndr). La presenza di queste due specie, insieme alla testimonianza dei relativi siti riproduttivi, nel 2019 ha portato al riconoscimento dell’ex lago Paiolo ad Area di rilevanza erpetologica nazionale (Aren) – ricorda Cavaletti – la notizia pubblicata a inizio mese sul progresso dei lavori, ben corredata da fotografie, ha reso evidente una ragionevole certezza di danni ambientali, che vanno verificati».

Se così fosse, «sarà necessario mettere in campo in tempi celeri azioni naturalistiche di compensazione. Siamo favorevoli alla realizzazione dei lavori, garantire le forniture idrica ai cittadini è un servizio essenziale su cui non si discute, ma i lavori possono e devono essere progettati e condotti senza danneggiare la biodiversità locale, anch’essa essenziale alla collettività. Su ciò invitiamo il Comune a vigilare».

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