Dopo l’assoluzione di Ferrari «Nodari si dimetta da Indecast»
Le minoranze di Castiglione chiedono che il presidente lasci la controllata del Comune
Luca Cremonesi
La notizia dell'assoluzione di Nicola Ferrari, ex consigliere comunale di Agire, dalle accuse sollevate da Indecast, la controllata del Comune, muove i primi commenti politici. Alle parole dello stesso Ferrari, «la sentenza conferma che all’epoca dei fatti, nel mio ruolo di consigliere comunale di opposizione, ero pienamente legittimato ad intervenire sulla questione e a porre, anche pubblicamente, quesiti circa le cause delle lamentele dei cittadini e che le mie dichiarazioni non furono frutto di una volontà diffamatoria nei confronti dell’operato di Indecast ma di un’interpretazione differente e legittima delle norme regionali ed europee», fanno eco quelle dell'attuale capogruppo di minoranza Maurizio Caristia.
«La sentenza emessa dal tribunale di Mantova certifica in modo argomentato l’inconsistenza delle accuse rivolte al consigliere Ferrari, risultando nei fatti come un atto di arroganza e prepotenza del suo presidente, che sfruttava, tra l’altro, la disparità di potere rispetto al consigliere con la minacciosa richiesta di forti risarcimenti».
E prosegue Caristia: «Una lettura della sentenza dovrebbe indurre il presidente Franco Nodari a presentare le dimissioni dalla sua carica per l’inadeguatezza a ricoprire il proprio ruolo; perché, come afferma la stessa sentenza, l’Indecast ha un rilievo sociale nell’ambito della comunità, che giustifica una costante opera di vigilanza da parte dei cittadini e, a maggior ragione, dei consiglieri comunali». E conclude: «Se ciò non avverrà, ci faremo carico di chiedere esplicitamente in consiglio comunale le dimissioni del presidente di Indecast e non solo. Chiederemo, inoltre, che il sindaco, in quanto il Comune è azionista unico della società, avvii una azione di responsabilità amministrativa nei confronti dell’amministratore unico Franco Nodari, perché la sentenza ha anche definito che la società dovrà pagare circa 8mila euro al legale del consigliere Ferrari oltre ai compensi del legale della società per le spese legali sostenute nel giudizio di soccombenza».
Anche il Psi, con Sergio Beschi, fa sapere: «Abbiamo in questi anni soprasseduto alle prese di posizione antidemocratiche e dispotiche del presidente Indecast e del sindaco che lo assecondava, per non danneggiare la causa dell’amico Nicola. Ora urge chiarire che questo è stato un tentativo di zittire la lecita critica dell’opposizione e di fatto ha impedito a Ferrari di esercitare appieno la sua attività politica, in perfetto stile che definiremmo putiniano, se fosse successo altrove. È doverosa a questo punto la richiesta di dimissioni del presidente Indecast, che ha sottoposto la società ad un danno erariale, e sarebbe gesto di minima decenza che lo stesso sindaco e tutti coloro che a vario titolo hanno sostenuto pubblicamente la denuncia partecipassero coi propri compensi a rifondere il danno causato a Indecast».
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