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In calo le donazioni di organi negli anni del Covid: l’appello dell’Aido

Marcia di avvicinamento per il congresso annuale dell’associazione

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«Senza donazione non c’è trapianto». Conto alla rovescia per il secondo convegno annuale dell’Aido provinciale. L’appuntamento è la mattina del 15 aprile nella sala convegni dell’Ats della Val Padana, in via dei Toscani, ed è riservato al personale sanitario.

Il trapianto di organi e tessuti costituisce oggi la migliore soluzione terapeutica e in molti casi l’unica possibile. Presupposto fondamentale è la donazione di organi e tessuti che vede nell’identificazione del potenziale donatore il suo punto di partenza. Da qui la necessità di formare il personale sanitario nel riconoscimento del donatore.

Obiettivo dell’evento è quello di far conoscere al personale sanitario dell’Asst i percorsi di donazione attuabili all’interno dell’ospedale di Mantova. Un appuntamento che mira anche a sensibilizzare di più gli operatori e la cittadinanza.

Sabrina Tartarotti, presidente dell’Aido dal settembre del 2020, spiega perché: «È inutile negare che nei due anni del Covid abbiamo subito un rallentamento nelle attività di promozione che si è tradotto in un minor numero di donazioni. In questi due anni di pandemia la gente si è trovata alle prese con un evento eccezionale e l’attenzione nei confronti delle donazioni di organi ne ha risentito».

I vertici dell’Aido sottolineano che oggi la campagna informativa è ripresa massiccia e che per aderire all’associazione ci si può iscrivere direttamente oppure esprimere il proprio consenso nel momento in cui si richiede e si ottiene la carta di identità elettronica.

Oggi gli iscritti mantovani all’Aido sono 2.300, i gruppi nei paesi della provincia sono trentadue e i volontari duecentocinquanta. Nonostante il calo tra il 2019 e il 2021 sono quattordici le persone che, grazie al personale di Asst Mantova, hanno ricevuto una nuova speranza di vita attraverso la donazione di organi, con duecentouno prelievi di tessuti e oltre 7.900 pazienti che hanno usufruito di cure. Un lavoro che è valso due attestati di riconoscenza da parte del Centro Regionale Trapianti, uno per ciascun anno, a testimonianza del grande impegno dei professionisti della salute.

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