In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Palazzi si avvicina alla direzione, Bonaccini lo sceglie tra i sindaci

A stretto giro di posta è arrivata la risposta del primo cittadino virgiliano che pur confermando l’offerta ricevuta, non ha sciolto la riserva sulla sua accettazione o meno

Sa.Mor.
2 minuti di lettura

Mattia Palazzi, sindaco della città, potrebbe entrare nella nuova direzione del Pd in quota Bonaccini. È quanto è trapelato ieri (12 marzo)nel corso dell’assemblea nazionale dei dem che ha incoronato Elly Schlein segretaria del partito e Stefano Bonaccini presidente. Ieri è stata eletta la direzione nazionale dei dem, ma solo 175 caselle sono state occupate; per statuto mancano ancora cinque sindaci. Il presidente della Regione Emilia Romagna ieri avrebbe fatto capire che Palazzi sarà la sua prima scelta, sia per la stima personale che vanta nei suoi confronti, sia per il risultato ottenuto con la sua amministrazione a Mantova.

A stretto giro di posta è arrivata la risposta del primo cittadino virgiliano che pur confermando l’offerta ricevuta, non ha sciolto la riserva sulla sua accettazione o meno: «Bonaccini mi ha chiesto di dare una mano nella direzione nazionale che entro aprile dovrà nominare cinque sindaci da inserire. Intanto l’ho ringraziato per la stima che mi ha dimostrato». Con una precisazione che ritiene doverosa: «Non ho mai chiesto nulla per me e non inizio certo ora. Vedremo ad aprile quando Elly e lui sceglieranno i cinque sindaci». Di più non si è sbilanciato sull’argomento; si è soffermato, invece, sull’assemblea nazionale che si è tenuta ieri a Roma: sottolineandone lo spirito unitario che dovrà continuare anche dopo.

«Lo spirito unitario dell’assemblea – ha affermato – le parole della segretaria e l’elezione di Bonaccini presidente del partito segnano un nuovo inizio importante per il Pd. Bisogna lavorare tutti insieme per recuperare i milioni di voti persi negli ultimi anni, facendo opposizione a questo pessimo governo e costruendo le proposte di una sinistra di governo per vincere le elezioni, per la crescita economica e la lotta alle diseguaglianze. Questo è il lavoro che dovrà fare la segreteria e il nuovo gruppo dirigente nazionale, tornando sui territori, non solo nelle campagne elettorali». I sindaci, quelli su cui puntava Bonaccini nel caso di elezione alla guida del Pd nazionale, sono coloro che conoscono i problemi veri della gente ed è da lì che bisogna ripartire per riconquistare l’elettorato perduto. Fare l’amministratore è la vera palestra politica. I cinque sindaci che saranno indicati da Schlein e Bonaccini rappresentano tutto questo.

Intanto, ieri alla prima riunione dell’assemblea nazionale hanno partecipato anche i mantovani eletti alle primarie: si tratta di Marco Rodella, segretario del circolo di Castel Goffredo e Giovanna Martelli, ex parlamentare prima del Pd e poi di Articolo Uno eletti in quota Schlein e del segretario provinciale Marco Marcheselli e di Chiara Sortino, assessore in Comune a Mantova, della lista Bonaccini. Un 2-2 solo apparente perché tutti sono stati eletti nelle due liste che comprendevano anche i dem di Cremona in base ad un accordo che, alla fine, ha portato i mantovani iscritti e non ad attribuire cinque seggi a Schlein e tre a Bonaccini.

I commenti dei lettori