Lo scrittore Lisi dona al Museo Civico di San Benedetto Po una raccolta di oggetti di civiltà contadina
Collezione da 500 pezzi di antiquariato dalle varie regioni. Ci sono stampe, maschere, strumenti musicali, arnesi
Oriana Caleffi
Lo scrittore e giornalista fiorentino Giuseppe Lisi ha donato al Museo Civico Polironiano la sua raccolta di oggetti legati alla civiltà contadina e alle tradizioni di varie regioni italiane.
«Una raccolta – ha spiegato Lisi in visita al Museo venerdì scorso – dettata dalla curiosità e dall’interesse verso la cultura del passato e messa insieme nella frequentazione di mercatini dell’antiquariato e dei piccoli negozietti di una volta, ormai scomparsi ovunque».
Ad accogliere il donatore, che ha collaborato con la RAI in varie produzioni culturali a carattere etno-antropologico ed ha pubblicato libri sulla società contadina, erano presenti l’assessore alla cultura Vanessa Morandi e la conservatrice del Museo Federica Guidetti. Gli oggetti, molto spesso di materiale povero e di uso comune, ma singolari per la lavorazione e la bellezza della decorazione, sono ospitati in una sala dei rinnovati depositi del Museo, pronti per essere esposti in future mostre tematiche.
Tra la straordinaria varietà dei reperti ci sono: stampe, maschere provenienti dalla Sardegna o propriamente carnevalesche, piccoli sonagli per animali in cui venivano inserite le benedizioni, gabbiette per grilli che si usavano a Firenze per la festa omonima nella ricorrenza dell’Ascensione, le campanelle della festa romana di san Giovanni, giochi per bambini, piccoli strumenti musicali come le ocarine, le raganelle, le carabattole, le uova per rammendare le calze, sottili porta ferri per lavorare a maglia, la gabbia matta per i passeri e tantissimi altri.
Un patrimonio di 500 oggetti che Lisi ha intenzione di incrementare con successive spedizioni di materiali della sua raccolta. «È stato l’hobby della mia vita – aggiunge Lisi – profondamente radicato nelle mie riflessioni sul mondo contadino e popolare, ormai quasi incomprensibile ai contemporanei. Per questo ho voluto donare tutta la mia raccolta a questo Museo, sorto entro la magnifica cornice dell’ex abbazia benedettina, nella volontà di conservare e valorizzare per le generazioni più giovani queste testimonianze di mentalità e valori oggi dimenticati».
Sia Guidetti sia Morandi si sono dichiarate profondamente riconoscenti per la donazione, che permette al Museo Civico di allargarsi, con la prospettiva di utilizzare tutto questo materiale per esposizioni tematiche così come aveva suggerito mesi fa Giancorrado Barozzi. Lisi era venuto a conoscenza del Polirone alla fine degli anni Settanta in occasione della mostra inaugurale “Arte e lavoro nella civiltà padana”, ma non se n’era fatto nulla. Solo due anni fa ha deciso di venire personalmente a San Benedetto per rendersi conto delle potenzialità del luogo e dell’istituzione culturale. La visita è stata decisiva per la scelta del Museo Polironiano come destinatario della sua raccolta, con il legato di rendere disponibili al pubblico quegli oggetti tanto amorosamente raccolti.
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