Curtatone, “sì” al bilancio da 28 milioni e l’opposizione va all’attacco
Il vicesindaco Longhi: «Non abbiamo aumentato i tributi nonostante le difficoltà». Minoranza critica anche su documento di programmazione e piano delle opere

Il consiglio comunale di Curtatone, che si è riunito venerdì sera, ha approvato il bilancio previsionale per il 2023-2025, che ammonta a circa 28 milioni di euro complessivi, di cui 11 milioni di spesa corrente e altri 11 di investimento riguardanti per lo più opere pubbliche e interventi di manutenzione. In una nota, il vicesindaco e assessore alla partita Federico Longhi ha evidenziato «come il bilancio sia stato redatto con grande impegno vista la situazione economica generale del Paese».
Longhi ha sottolineato i problemi legati ai costi dell’energia e all’aumento dell’inflazione, che hanno determinato un aumento del costo dei servizi finanziati dal Comune, per lo più nell’ambito dei servizi sociali. «Ciononostante siamo riusciti a non aumentare i tributi (addizionale Irpef e Imu) privilegiando un’azione di allineamento delle tariffe sui servizi a domanda individuale». Tutto questo grazie a un gioco di squadra fra i vari assessorati, nel quale è stata fatta un’analisi di razionalizzazione della spesa ottimizzando dove si poteva e risparmiando in altre circostanze. «Grande attenzione, inoltre, nel Dup (documento unico di programmazione), per la ricerca dei bandi, sia regionali che europei.
Molte le critiche dell’opposizione. Al punto sulla nota di aggiornamento al Dup, la lista Adesso Sì ha votato contro «perché - spiega Elena Molinari - a partire dalle linee di mandato di questa amministrazione, che già non condividiamo per principio, si sta giocando sempre più al ribasso».
Pollice verso anche sulla decisione relativa all’addizionale Irpef («Anche per quest’anno perdiamo l’occasione di rendere l’addizionale Irpef più progressiva per le persone e famiglie in difficoltà della nostra comunità»), sul bilancio di previsione finanziario, giudicato «ottimistico» per quanto riguarda le entrate future, e sul piano triennale delle opere pubbliche, «che non risponde ad aspetti centrali dell’attività amministrativa e contiene pochissime opere che hanno una reale possibilità di essere realizzate».
In consiglio, il Comune ha risposto anche all’interpellanza della minoranza sull’ormai noto maiale “domestico” di via Ferri, a Levata. «Non sono soddisfatta, perché l’amministrazione non ha agito ma si è rimessa alle decisioni di altri soggetti, non volendosi assumere alcuna responsabilità per tutelare la salute dei cittadini».
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