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Spogliatoi freddi al palaroller di Suzzara: protesta dei genitori degli atleti ragazzini

Non ancora riparato il guasto avvenuto in dicembre all’impianto di riscaldamento. La vicenda finisce in consiglio comunale con un’interrogazione di Salvatore Capursi

M.P.
Aggiornato alle 1 minuto di lettura

«Perché gli spogliatoi del palaroller sono inaccessibili?», «Come mai come ci era stato promesso dall'amministrazione comunale, l'impianto di riscaldamento non è ancora funzionante?». Sono queste le domande poste da alcuni genitori che desiderano avere delucidazioni in merito a quanto avvenuto lo scorso mese di dicembre, al palaroller di via Aldo Moro, gestito da un'associazione rotellistica, quando, a causa di una perdita di gas, i vigili del fuoco di Suzzara hanno chiuso la centralina di rifornimento. La struttura per un certo periodo è stata chiusa e gli utenti sono stati costretti a "migrare" ai palasport di Suzzara e Motteggiana. L'ufficio tecnico avrebbe dovuto provvedere a sostituire anche due caldaie malfunzionanti ma è ancora tutto fermo.

Salvatore Capursi 

«I nostri figli, dato che gli spogliatoi sono rimasti al freddo, non hanno mai potuto cambiarsi se non a bordo pista. Noi familiari - dicono i tre genitori - stiamo pagando a tariffa intera un servizio che funziona a metà e nonostante i disagi non ci sono stati concessi sconti».

Salvatore Capursi, consigliere comunale del gruppo misto, venuto a conoscenza della situazione ha presentato un'interrogazione al sindaco Ivan Ongari con la quale chiede «se l’amministrazione comunale era a conoscenza dello stato dell’impianto e da che data»; ed inoltre «il problema della chiusura è legato all’impianto di riscaldamento? C'è un verbale dei vigili del fuoco? E in caso di risposta affermativa da quale data risale? L'associazione che gestisce il paloroller era a conoscenza dei problemi dell'impianto di riscaldamento? L'amministrazione comunale si è confronta in merito con i gestori? Gli utenti sono stati informati?» Il consigliere Capursi infine ritiene che «se vengono confermati problemi e disagi agli utenti, le famiglie avrebbero diritto ad una riduzione della retta». M.P.

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