Troppo complicate le pratiche per il Pnrr, 11 Comuni rischiano di perdere i fondi
Gli enti locali faticano ad aggiornare la piattaforma e non nominano i referenti. In loro aiuto interviene la Prefettura: «Dallo Stato nessun intento punitivo ma la volontà di aiutare chi non ce la fa»
Sandro Mortari
Undici Comuni rischiano di perdere i finanziamenti Pnrr a causa dei complessi adempimenti a cui devono dar corso. In loro aiuto è arrivata la Prefettura che, dopo aver riscontrato quelle che vengono definite «carenze», ha fornito le indicazioni necessarie per superare gli ostacoli burocratici e ottenere le risorse per portare a termine entro il 2026 le opere finanziate dal piano.
Ne dà notizia la Prefettura stessa in un comunicato in cui precisa che agli undici Comuni «sono state fornite indicazioni per regolarizzare la propria posizione». Nessuna sanzione, dunque, per questi enti locali, di cui non vengono resi noti i nomi. «Sono Comuni medio-piccoli – si è limitato a dire il capo di gabinetto Angelo Araldi – tra loro non c’è Mantova, che ha una propria struttura in grado di procedere con ampia autonomia, ottenendo risultati positivi».
I controlli che sta effettuando la Prefettura derivano dall’input di Viminale e ministero delle finanze per monitorare le opere pubbliche finanziate dal Pnrr. L’attenzione si è rivolta, in particolare, al ReGis, la piattaforma informatica nazionale su cui i Comuni devono caricare i loro progetti, con le indicazioni tecniche e finanziare chieste dall’Europa, per ottenere le risorse di cui sono destinatari. Non solo. L’aggiornamento del ReGis serve anche per rendicontare le spese e offrire uno strumento di controllo all’amministrazione centrale su come i soldi pubblici vengono spesi in periferia. I controlli sono condotti insieme alla Ragioneria dello Stato e al Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Viminale. A questo proposito, le propaggini territoriali di Mantova e Cremona della Ragioneria hanno organizzato dei corsi in videoconferenza rivolti ai Comuni per prepararli sui vari adempimenti in funzione Pnrr.
Solo da poco tempo la Prefettura può accedere alla piattaforma; le prime verifiche hanno consentito di individuare quei Comuni che non hanno inserito nel ReGis i documenti richiesti per il monitoraggio e quelli che, pur avendolo fatto, «evidenziano carenze informative e documentali, che devono essere superate per consentire l’erogazione del primo acconto di pagamento» ricorda la Prefettura. Il tutto nell’ottica non di punire i Comuni inadempienti, ma di aiutarli a superare le difficoltà, «i colli di bottiglia» come li definisce Araldi, che bloccano tutto. Già a livello centrale i ministeri hanno predisposto una task force per aiutare gli enti locali in difficoltà, mentre a livello locale la Prefettura ha stretto un accordo con Provincia e Sovrintendenza per velocizzare le procedure dopo che i Comuni hanno segnalato che alcuni ritardi derivano dalle richieste della Sovrintendenza. «Dal sovrintendente Barucca abbiamo avuto una grande disponibilità a dare una mano ai Comuni» osserva il capo di gabinetto. Un’altra carenza riscontrata dalla Prefettura riguarda la mancanza dei referenti per il Pnrr in molti Comuni. Il prefetto Iorio ha invitato a nominarli al più presto.
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