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Alto Mantovano, «Stalking alla moglie e alla suocera»: il pm chiede 26 mesi

La sentenza il 18 aprile prossimo. La ex controllata sul lavoro e bloccata sulla porta di casa con insulti

Giancarlo Oliani
1 minuto di lettura

Due anni e due mesi di reclusione: è questa la condanna chiesta  dal pubblico ministero nei confronti di un uomo accusato di stalking nei confronti della ex e della suocera. La sentenza sarà emessa il 19 aprile. Numerosi gli episodi attribuiti all’uomo dall’accusa. Già a partire dal 2015 avrebbe molestato la moglie già separata e la suocera, costrette a cambiare le loro abitudini di vita. Il 23 dello stesso mese avrebbe applicato un gps sull'auto della ex per controllarne i movimenti e gli spostamenti. In una precedente udienza l'avvocato difensore, Ottavia Villini, aveva cercato di arginarlo, ma lui era stato un fiume in piena. Aveva raccontato d'aver portato al pronto soccorso il figlio dichiarando ai medici che era stato picchiato sia dalla suocera che dal compagno della ex. Secondo l'accusa, invece, alla guida della sua auto, avrebbe invaso la corsia opposta simulando un frontale con la suocera, evitato all'ultimo minuto dalla donna. Nel maggio del 2016 l'avrebbe insultata, più volte. Nello stesso periodo, dopo avere schernito la ex moglie, l'avrebbe presa per un braccio per poi colpirla al volto con un ceffone. L'uomo deve anche rispondere di interferenze illecite nella vita privata per aver installato all'interno dell'abitazione privata delle telecamere per procurarsi notizie o immagini attinenti alla vita privata della moglie, di cui sospettava avesse un amante. Nel corso della sua testimonianza ha raccontato che, mentre erano al mare, l'aveva sorpresa con il suo amante. Il tribunale civile ha poi stabilito che la separazione è addebitabile alla donna. L'avvocato Viviana Torreggiani rappresenta la parte civile. —

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