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Restauro dell’organo per 240mila euro, appello agli sponsor

L’intervento di recupero nella chiesa di San Pietro a Viadana ha richiesto dieci anni di studi. Poco meno di metà della spesa sarà sostenuta dalla Cei

RICCARDO NEGRI
1 minuto di lettura

Partiranno il 3 maggio, con lo smontaggio, i lavori di restauro dell’organo monumentale della chiesa di San Pietro. Se tutto andrà secondo le previsioni, completata la riqualificazione, il concerto inaugurale sarà nel corso dell’anno 2024. Lo strumento non era stato più interessato da manutenzioni da inizio Novecento, e di fatto è inutilizzato da decenni. L’intervento di recupero ha richiesto dieci anni di studi preliminari, necessari per far luce sulle caratteristiche storiche dello stesso. L’organo venne realizzato nel 1741 dal maestro dosolese Andrea Boschini (1712-’65), mentre la cassa fu opera del viadanese Vittorino Savazzi. La canna maggiore è alta oltre sei metri: si tratta dell’unica facciata d’organo di queste dimensioni, costruita in Italia nel Settecento, ancora superstite. Oltre alla facciata, si conserva un nucleo di canne originali, grazie alle quali sarà possibile ricostruire fedelmente quanto è andato perduto nel corso del tempo. I lavori sono stati affidati alla ditta Giani Casa d’Organi di Corte de’ Frati (Cremona), che agirà sotto la direzione della Soprintendenza alle belle arti di Mantova-Cremona-Lodi (funzionario di zona Filippo Piazza, consulenti Federico Lorenzani e Alberto Dossena). Il costo dei lavori sarà di circa 240mila euro.

Dai fondi Cei per i beni culturali, grazie alla mediazione della Curia di Cremona (Uffici beni culturali e affari economici), ne arriveranno 100mila; intenzione della parrocchia è poi quella di avvalersi di erogazioni liberali deducibili o detraibili: il parroco don Antonio Censori lancia pertanto un appello a imprese, sponsor e cittadini affinché sostengano l’intervento.

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