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La ristorazione mantovana perde 83 imprese ma ora il futuro fa meno paura

Registrati 1.790 esercizi pubblici attivi. Prevista una crescita del 5-10%. Manca però il personale

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Il Mantovano è uscito dal 2022 con 83 imprese di ristorazione in meno, ma le prospettive per quest’anno sono buone: una crescita del comparto tra il 5 e il 10%, come previsto in tutt’Italia. Anche se i bar e i ristoranti mantovani devono fare i conti con la carenza di personale. Sui pubblici esercizi, dunque, sta tornando il sereno dopo gli anni della pandemia. Lo dice il rapporto annuale sulla ristorazione curato da Fipe-Confcommercio. «L’emorragia pandemica in termini di consumi e occupazione sembra essere definitivamente superata» si legge nel rapporto presentato ieri (4 aprile) a Roma.

Sebbene ancora inferiore rispetto al 2019 di quattro punti, la spesa delle famiglie nella ristorazione è risalita a 82 miliardi di euro, avvicinandosi agli 85 miliardi e mezzo del periodo pre-Covid, trainata anche dal ritorno del turismo internazionale, mentre il valore aggiunto del settore ha superato nel 2022 i 43 miliardi di euro (+18% rispetto al 2021). Nel contesto nazionale si inserisce la fotografia del settore mantovano che dà un’immagine ancora in chiaroscuro. In provincia di Mantova i pubblici esercizi attivi al 31 dicembre 2022 erano 1.790; durante l’anno 151 hanno cessato l’attività, mentre 68 hanno aperto. Il saldo, dunque, è negativo per 83 unità. Per quanto riguarda l’occupazione, bar, ristoranti, pizzerie e trattorie danno lavoro a 4.388 dipendenti.

«Pur avendo recuperato, anche in parte, livelli dei consumi pre-Covid, il boom dei costi energetici e l’incremento delle materie prime hanno messo a dura prova la tenuta dei conti economici delle aziende – commenta Gianpietro Ferri, presidente di Fipe-Confcommercio Mantova – occorre rimettere al centro il lavoro di qualità e ripensare i modelli organizzativi delle imprese in termini di sostenibilità. Il comparto si confronta ormai da due anni con il gravissimo problema della mancanza di personale, per affrontare il quale abbiamo attivato lo Sportello lavoro di Confcommercio». Lo scenario per il 2023, a livello nazionale, rimane cautamente positivo. Gli analisti della Fipe stimano una crescita del comparto tra il 5 e il 10%. «Nove imprenditori su dieci sono fiduciosi per il futuro».

Il prossimo 28 aprile, ultimo venerdì del mese, debutterà la prima “Giornata della ristorazione per la cultura dell’ospitalità italiana” promossa da Fipe-Confcommercio in tutta Italia e all’estero, a cui hanno aderito una cinquantina di imprese mantovane.

Ogni ristoratore aderente (l’iniziativa è aperta anche a pizzerie, bar con cucina, trattorie, enoteche e altri esercizi con somministrazione) in quella giornata si impegna a proporre nel proprio menù un piatto che contenga l’ingrediente del pane – fil rouge di questa edizione – elemento simbolico della tradizione, della quotidianità e del convivio. «Siamo contenti della risposta del nostro territorio – afferma Ferri – ma desideriamo coinvolgere quanti più operatori possibili». I ristoratori interessati possono aderire alla “Giornata” iscrivendosi su www.giornatadellaristorazione.com, inserire nel menù il piatto speciale col pane oppure chiamare la segreteria di Fipe Confcommercio Mantova (345.6523713 - anche WhatsApp – f.detogni@confcommerciomantova.it).

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