Ostello a Palazzo Dogini, passi avanti per l’opera a Volta Mantovana
Definita la direzione lavori. Interventi in due stralci: il primo riguarderà la parte adibita ad alloggio e ristoro; il secondo la sistemazione degli spazi espositivi
Elisa Turcato
Nuovi passi avanti per gli interventi su Palazzo Dogini: è stata definita la direzione lavori. Si torna a parlare della riconversione di uno degli edifici simbolo di Volta Mantovana: il palazzo sarà adibito a ostello e ospiterà attività culturali espositive. Il Comune prosegue “step by step”, con la notevole progettualità che interessa l’ex sede municipale, che restò attiva dal 1820 al 1993.
La novità di questi giorni consiste nell’aggiudicazione, mediante bando di gara, della direzione lavori e del coordinamento dei servizi di architettura e d’ingegneria, i quali perdureranno nel corso della fase esecutiva. Come si legge dalla determina recentemente pubblicata dall’ente, la committenza proviene dall’Unione colli mantovani, costituita dai comuni di Volta e Monzambano; mentre, la somma complessiva a base d’asta ammonta a circa 91mila Euro.
L’opera, dunque, sta entrando nel clou e si divide in due stralci: il primo si traduce nella concretizzazione effettiva dell’ostello e della parte adibita a ristoro; il secondo, invece, riguarda l’implementazione di spazi per le attività espositive e manifestazioni culturali, con affidamento diretto. Il quadro complessivo ammonta a 1.350.000 euro, di cui 1.175.000 per la prima parte. La somma verrà finanziata sia tramite fondi regionali, sia attraverso l’accensione di un mutuo.
Degni di interesse alcuni cenni storici su Palazzo Dogini. La sua origine risale al diciottesimo secolo e, nonostante le trasformazioni avvenute nel corso dei decenni, la struttura ha mantenuto le caratteristiche principali della residenza monumentale.
Lo si può ammirare da una posizione piuttosto privilegiata, poiché si trova in pieno centro storico e si affaccia su Via Goito ad est, piazza Venti Settembre a nordest e Via delle Carceri a sud. Al suo interno, vanta un cortile e un giardino, e tra le sue innumerevoli stanze, vi sono tre locali del piano terra, le quali hanno svolto la funzione di celle carcerarie quando il Palazzo, nell’Ottocento, era sede amministrativa di distretto nell’Alto Mantovano.
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