Asola, lo stalker risarcirà ex moglie e suocera con novemila euro
Accusato di atti persecutori è stato condannato anche a un anno di reclusione. Controllava l’ex consorte con un gps montato sull’auto
R.BO
Un anno di reclusione e risarcimento di 6mila euro all’ex moglie e 3mila euro alla suocera. Questa la sentenza emessa il 18 aprile dal giudice Chiara Comunale (pm Luciana Sgotti) all’udienza che ha visto a processo un uomo accusato di stalking nei confronti delle due donne. Numerosi gli episodi attribuiti all’uomo dalla pubblica accusa. Stando alle precedenti udienze l’imputato già a partire dal 2015 aveva molestato la moglie, dalla quale era già separato, e la suocera, costrette a cambiare le loro abitudini di vita. Stando sempre agli atti aveva applicato un apparecchio gps sull'auto della ex per controllarne gli spostamenti.
Sempre in una precedente udienza l’uomo aveva raccontato di aver portato al pronto soccorso il figlio sostenendo che fosse stato picchiato sia dalla suocera che dal compagno della sua ex.
Secondo l'accusa, invece, alla guida della sua auto, c’era lui, che avrebbe invaso la corsia opposta rischiando un incidente frontale con la suocera, evitato all'ultimo minuto dalla donna alla guida. Nel corso del processo sono emersi anche fatti legati a insulti nei confronti che sarebbe stata anche strattonata e colpita al volto con un ceffone.
L'uomo nel corso delle udienza ha dovuto anche difendersi dalle accuse di interferenze illecite nella vita privata per aver installato all'interno dell'abitazione delle telecamere per procurarsi notizie o immagini attinenti alla vita privata della moglie perché sospettava avesse una relazione con un altro uomo. Nel corso della sua testimonianza ha raccontato che, mentre erano al mare, l'aveva sorpresa con il suo amante.
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