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Un’azienda edile mantovana collegata alla camorra, scatta l’interdittiva antimafia

L’impresa ha sede nell’Alto Mantovano, per la Prefettura era pronta a partecipare a gare di appalto di enti locali

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IMAGOECONOMICA 

In cantiere si faceva chiamare “don Michele”: un appellativo scherzoso, se non fosse che dalle sue parti quel “don” non ha nulla a che fare con cariche ecclesiastiche. Da Caserta, dove c’è ancora la sede operativa della ditta, i titolari si erano trasferiti sui colli mantovani, trasferendo la sede legale a Cavriana. Grazie alle braccia di amici e parenti “ di giù”, hanno cominciato a infilare le unghie nella zona, riuscendo a ottenere piccoli, per ora, lavori edili dalle amministrazioni pubbliche dei comuni vicini, soprattutto Volta Mantovana e Monzambano. La lenta ascesa però ora è stata fermata: la Prefettura di Mantova ha emesso un’interdittiva antimafia nei confronti della ditta campana, ritenuta collegata con il clan di camorra dei Casalesi, di cui i titolari sono parenti stretti.

Il Prefetto Gerlando Iorio è arrivato alla decisione di vietare all’impresa casertana di avere rapporti con le pubbliche amministrazioni e quindi di ricevere soldi pubblici, dopo le indagini del Gruppo interforze antimafia impegnato sul fronte delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico e produttivo della provincia, che ha portato ad emettere già cinque provvedimenti interdittivi nell’ultimo anno. «Le valutazioni hanno presentato molti elementi di criticità ed evidenti profili di preoccupazione sotto l’aspetto del condizionamento criminale camorristico rispetto all’attività aziendale». L’impresa stava crescendo, a piccoli passi ma in modo costante, attraverso affidamenti diretti con le amministrazioni pubbliche del territorio dei colli, e stava puntando alla partecipazione a gare pubbliche. Ala luce della considerazione che l’ingente disponibilità di fondi pubblici del Pnrr possa stimolare gli appetiti delle associazioni criminali e configurare il rischio che interessi illegali si inseriscano nelle procedure di erogazione dei fondi, la Prefettura ha istituito un osservatorio permanente sull’attuazione del Pnrr con una check list di indicatori di anomalia segni di una permeabilità alle infiltrazioni mafiose

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