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Da Mantova in mille oggi a Milano con Cgil, Cisl e Uil per difendere il lavoro

L’appuntamento è alle 10.30 all’Arco della Pace

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LaPresse LaPresse (lapresse)

Sono mille i mantovani che scenderanno in piazza a Milano, sotto le insegne di Cgil, Cisl e Uil, per rivendicare «una nuova stagione del lavoro e dei diritti». Seconda tappa della mobilitazione inaugurata sabato scorso a Bologna. L’appuntamento è alle 10.30 all’Arco della Pace: sul palco si alterneranno le testimonianze dei delegati e gli interventi dei segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, e della segretaria confederale della Cisl Daniela Fumarola (assente causa Covid Luigi Sbarra).

L’indice punta sul Decreto lavoro del governo Meloni che – denunciano i sindacati – va nella direzione opposta rispetto a quella attesa e necessaria. «Il governo ha esteso l’utilizzo dei voucher, ampliato la possibilità di ricorrere ai contratti a termine, sostituito il reddito di cittadinanza con il “reddito di inclusione”, che parte invece da un’esclusione – denunciava nei giorni scorsi il segretario provinciale della Cgil, Daniele Soffiati – È stata sì introdotta per alcuni mesi una misura che incide sul cuneo fiscale, ma nell’ottica di “contribuire alla moderazione salariale”. Tutto questo senza citare problemi e ritardi nell’attuazione del Pnrr e la mancanza di politiche industriali che guardino al futuro del Paese». Morale, si va in piazza «per dire che un altro mondo del lavoro è possibile, ma che questo governo non lo vuole. E che misure di questo tipo non fanno che peggiorare la condizione sempre più precaria dei lavoratori».

«Bisogna rinnovare con risorse adeguate tutti i contratti scaduti e dobbiamo fermare l’enorme speculazione che si continua a registrare sui prezzi – incalzava il segretario generale della Cisl Asse del Po, Dino Perboni – vogliamo un sistema fiscale redistributivo che salvaguardi e non smantelli il principio di progressività. Si faccia emergere il lavoro nero e sommerso, si assumano come priorità sicurezza e salute, che sono condizione essenziale di un paese civile. Non si può morire di lavoro. Si colpisca davvero l’evasione, quasi cento miliardi all’anno, e si tassino gli extra profitti delle grandi multinazionali della logistica e del commercio online».

In piena sintonia Fabio Caparelli, alla guida della Uil Mantova-Cremona: «Le diseguaglianze aumentano, di prevenzione e sicurezza sul lavoro non si parla, i capitoli della previdenza e del welfare sono bloccati, il decreto fiscale non affronta l’evasione e introduce l’ennesima sorta di condono mettendo al palo, come sempre, dipendenti e pensionati». La prossima tappa della mobilitazione? Il 20 maggio con le regioni del Mezzogiorno: la città protagonista sarà Napoli.

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