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Cinque comuni alla scelta del sindaco: alle 23 affluenza al 44,68%. Ma quorum rinviato per San Martino dall’Argine

Voto diretto, nessun ballottaggio: alle urne 21mila cittadini mantovani, 11 liste in campo, solo una donna tra i candidati. Il 15 maggio si vota fino alle 15

Daniela Marchi
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Il 14 e il 15 maggio si vota in cinque comuni del Mantovano: Castel Goffredo, Borgo Mantovano, Rodigo, Ceresara, San Martino dall’Argine.

Per tutti si adotta il sistema dell’elezione diretta del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. Quindi, niente ballottaggio, perché nessun comune chiamato alle urne supera i 15mila abitanti. Il più popoloso, Castel Goffredo, si ferma a 12.500 residenti.

Alle 12 di domenica 14 maggio l’affluenza alle urne nei cinque comuni si è attestata al 15,04%, in calo rispetto al 20,22% registrato nel 2018 (ma allora si votò in un solo giorno). L’affluenza più elevata è stata registrata a Ceresara, dove ha votato un avente diritto su cinque (20,16 la percentuale, cinque anni fa era stata del 27,3); seguono Rodigo con il 16,96 (24,84% cinque anni fa), Castel Goffredo con il 14,05 (21,03% al voto precedente), Borgo Mantovano con il 13,79 (14,61 nel 2018) e San Martino dall’Argine con il 12,28 (10,71 cinque anni fa).

Anche alle 19 il dato è rimasto al di sotto delle ultime elezioni che hanno riguardato i cinque Comuni. Complessivamente si è fermato al 37,25% contro il 41,6% della tornata amministrativa precedente. San Martino dall’Argine aveva un dato migliore di 5 anni fa alle 12, mentre alle 19 si è arrestato a 29,49% contro il 44,39% precedente (che se fosse stato confermato avrebbe automaticamente eletto l’unico candidato Renoldi).

Ecco come è andata l’affluenza negli altri quattro Comuni in cui si vota: 36% a Borgo Mantovano (meglio del 29,18% di 5 anni fa); flessione negativa a Castel Goffredo, 35,17% contro il 42,94% precedente; cali anche a Rodigo (42,56% contro 47,83%) e Ceresara (43,63% contro 49,81%).

La prima giornata di voto si chiude col dato delle 23, che segnala un’affluenza complessiva nei cinque comuni del 44,68%, contro il 60,64% del 2018, ma sempre con l’avvertenza che allora il voto si concentrò in una sola giornata. Nel dettaglio, a registrare l’affluenza più alta è Ceresara con il 53,46%, seguita da Rodigo (50,07%), Borgo Mantovano (42,38%) e Castel Goffredo (42,73%). Fanalino di coda, San Martino dall’Argine, dov’è a fine serata è andato a votare poco più di un elettore su tre (35,63%). Per Renoldi la conferma è ancora congelata.

L’attuale tornata elettorale rappresenta l’ennesimo test sull’astensionismo, dopo il tracollo della partecipazione alle recenti regionali. E cinque anni fa si recò alle urne poco più della metà degli aventi diritto (56,7%).

Al voto saranno chiamati oltre 21mila cittadini mantovani. In quattro dei cinque comuni interessati, i sindaci uscenti si ricandidano: solo a Ceresara, Simone Parolini fa un passo indietro, lasciando spazio a Francesco Guarneri, ma resta a disposizione nella lista dei consiglieri.

Ben undici le liste in campo. Alle Comunali - e questa tornata lo conferma - prevale in modo deciso il “civismo”: soltanto una lista, fra tutte quelle che si presentano nei cinque comuni, si appoggia a una coalizione politica ed è “Centrodestra castellano” guidata dal sindaco uscente di Castel Goffredo, Achille Prignaca.

Tornando a liste e candidati: a Borgo Mantovano l’uscente primo cittadino Alberto Borsari (nelle precedenti amministrative eletto con il 90,57%) si scontrerà con l’avvocato Adriano Poltronieri.

A Castel Goffredo va in campo una sfida tra ex sindaci: Achille Prignaca (eletto con il 37,14%) alla guida di una lista di centrodestra, dovrà vedersela con Alfredo Posenato, candidato di una civica di orientamento centrosinistra.

A Rodigo, Gianni Grassi (votato dal 43,11%) dovrà vedersela con ben tre candidati: l’ex sindaco e compagno di squadra Gianni Chizzoni; l’esponente di minoranza uscente Alberto Ariotti; e il giovane ingegnere Maurizio Bulgarelli, che si propone insieme a un gruppo con cui ha condiviso, nelle ultime due tornate elettorali, un’esperienza civica in antitesi con le amministrazioni Chizzoni e Grassi.

A Ceresara, la candidata sindaca Daniela Ghidini, della lista “Ceresara per tutti”, lancia il guanto di sfida a Francesco Guarneri della lista “Passione Civica”, espressione della uscente maggioranza, che candida come consigliere anche il sindaco uscente Simone Parolini (eletto nelle precedenti comunali con 70,86%).

Infine San Martino dall’Argine. Questo è l’unico comune in cui la sfida sarà soltanto contro il quorum: il 50% degli elettori, ridotto nelle precedenti elezioni al 40% dei soli residenti in Italia. In pista il sindaco uscente Alessio Renoldi (eletto con il 69,05%), ma la sua è una corsa solitaria; oltre a lui, nessun altro si è fatto avanti.

Nota dolente di quest’ultima tornata elettorale sono le quote rosa. Soltanto una candidata donna, Daniela Ghidini di Ceresara, sugli undici che vorrebbero rivestire la carica di sindaco. Un numero così basso si fatica a ricordare.

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