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Dieci nuove pompe per difendere l’Oltrepò mantovano dal rischio alluvioni

Lavori in corso all’impianto dell’Agro Mantovano Reggiano.Progetto da 7,5 milioni. In funzione il prossimo autunno

Aggiornato alle 1 minuto di lettura

In arrivo, a Moglia di Sermide, nuove pompe idrauliche per difendere l’Oltrepò mantovano dal rischio di alluvioni. Proprio in questi giorni sono in corso i lavori per installare le tubazioni e inserire le elettropompe. Da 7,5 milioni il progetto complessivo. Il nuovo impianto di sollevamento idrovoro dell’Agro Mantovano-Reggiano avrà soltanto funzione di scolo e non irrigua.

«Per il consorzio è un momento storico - commenta il presidente del Terre dei Gonzaga in destra Po, Simone Minelli - Il manufatto, che già funziona come diga di protezione dalle piene del Po, viene reso ora completamente funzionale con l’installazione di macchine idrovore in grado di sostituire quelle in essere nel vecchio impianto, di 120 anni fa». Il progetto è stato finanziato dalla Struttura commissariale per il sisma 2012 della Regione con 7, 5 milioni.

La nuova contro-chiavica, ultimata nel 2020, è uno sbarramento in cemento armato per difendere il comprensorio di bonifica dalle piene del Po, dotato di due aperture per lo scarico a gravità delle acque. Fu finanziata alcuni anni fa da due ministeri, grazie a una convenzione fra enti: 5,5 milioni resi disponibili dal ministero dell’ambiente grazie al tramite della Regione e altri 2 milioni 250mila euro resi disponibili dal ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

«Questa struttura era stata ideata per accogliere anche il nuovo impianto idrovoro, ora in fase di realizzazione - continua il direttore, Raffaele Monica - che sarà costituito da dieci pompe per una portata complessiva di 40 metri cubi al secondo e una potenza di 5 Megawatt, ciascuna alloggiata in tubi in acciaio zincato che scavalcano lo sbarramento per scaricare nel Po le acque che provengono dal comprensorio durante le piene».

«Stiamo eseguendo una fase lavorativa particolarmente interessante e impegnativa, - conclude il presidente Minelli - che ci terrà col fiato sospeso ancora per alcuni giorni: l’installazione delle tuberie metalliche di aspirazione e mandata e l’inserimento, contestuale, delle elettropompe già cablate attraverso autogrù di eccezionale potenza e altezza». Nel corso dell’estate l’opera sarà da completare con gli impianti elettrici per essere funzionante con la prossima stagione autunnale.

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