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La pioggia gonfia laghi e fiumi, a Mantova la crisi idrica preoccupa meno

Il 25 maggio si è riunito l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici. Aumenta anche la neve. Ma il deficit non è recuperato completamente

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Da livello di severità idrica “medio in assenza di precipitazione” a livello “basso con precipitazioni”: quanto hanno concordato i partecipanti alla riunione del 25 maggio dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici. Il mese di maggio ha interrotto, in sostanza, il lungo periodo di siccità che ha caratterizzato il distretto del Po negli ultimi sedici mesi: le piogge cadute fino a ieri e l’incremento dei livelli di quasi tutti i corsi d’acqua hanno cambiato in modo significativo lo scenario.

E non sembra finire qui: secondo le previsioni, le turbolenze del meteo si protrarranno anche nella prima decade di giugno. Le piogge, talvolta eccezionali, hanno causato un aumento dei deflussi lungo l’asta principale del fiume Po, con valori massimi (durante il transito della recente piena) prossimi a 3.000 metri cubi al secondo registrati nelle sezioni di Piacenza e Pontelagoscuro (Fe). Per il distretto, è evidente una ripresa dei volumi di acqua disponibile, sia rispetto all’ultimo aggiornamento dell’osservatorio, sia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I volumi invasati nei grandi laghi sono vicini al valore massimo consentito dalla regolazione, a eccezione del Garda che, sebbene in ripresa, risulta ancora inferiore alle medie. In linea con i valori tipici del periodo anche gli accumuli di neve. Per i prossimi 7-10 giorni sono previste piogge e temperature vicine o inferiori ai valori medi. Si entra, quindi, nel periodo di maggior utilizzo dell’acqua in condizioni più favorevoli rispetto a quelle che si prospettavano fino a fine aprile. Per recuperare completamente il deficit idrico bisognerà, comunque, aspettare una stagione autunnale e invernale particolarmente umida.

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