Allevamento di bovini da carne: in calo il numeri dei capi e delle aziende
I dati del Consorzio lombardo alla vigilia del primo Festival a Castel Goffredo: trend positivo, ma i consumatori acquistano molto prodotto estero

Diminuiscono il numero di allevamenti bovini in Lombardia (7.888, -1,38% al 30 giugno 2023) e il numero di capi allevati (319.388, -0,55%, fonte: Teseo.Clal.it), mentre aumentano i prezzi dei ristalli, con la Francia che si conferma il primo fornitore di broutard (vitelloni) per l’ingrasso. Più pesante il bilancio mantovano, che al 30 giugno di quest’anno registra 565 allevamenti e circa 102mila (102.267) bovini da carne, con una contrazione del -4,72% e del -2,34% rispetto a dicembre 2022.
Sono alcune delle ombre per il comparto della carne bovina, settore che vede l’Italia sostanzialmente ferma su un tasso di auto approvvigionamento del 41,9%. Un peso che l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Alessandro Beduschi, aveva definito «preoccupante» durante la presentazione del 1° Festival della Carne Rossa, in programma sabato 16 settembre a Castel Goffredo, al quale parteciperà anche Coldiretti. L’iniziativa è stata organizzata dal Consorzio lombardo produttori di carne bovina (346 soci, 432 allevamenti per un patrimonio zootecnico intorno ai 95.000 capi) per avvicinare i consumatori e le famiglie. I dati relativi ai consumi di carne bovina in Italia, elaborati da Teseo.Clal.it, al momento sono tutt’altro che sconfortanti, seppure una delle incognite sia legata ai mercati internazionali e, ancora una volta, alla provenienza delle carni. Nel periodo febbraio-luglio 2023 i consumi domestici di carne bovina fresca sono cresciuti dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2022, con un aumento in valore del 5,9 per cento. «L’aumento dei prezzi è inevitabilmente collegato all’inflazione – dice Primo Cortelazzi, presidente del consorzio – ma l’incremento di spesa è stato decisamente più contenuto rispetto ad esempio alla carne suina fresca, che nello stesso periodo ha visto un calo dei consumi dell’1,93%, a fronte di un +10,1% tendenziale in termini di prezzo».
I dati relativi al periodo maggio-luglio 2023 sono ancora più lusinghieri: +4% tendenziale l’evoluzione in quantità e +6,5% in valore (fonte sempre Teseo.Clal.it), dati che fanno ben sperare in proiezione sulle intenzioni di acquisto del consumatore. «È la conferma se non di un forte rilancio dei consumi – commenta Cortelazzi - di una crescita della domanda, che riteniamo positiva e che sta sostenendo purtroppo solo in parte i prezzi di mercato, a fronte di un’offerta di carne italiana in flessione. Ciò significa che il trend positivo dei consumi di carne bovina è solamente in parte legato alla carne italiana, alla quale si preferisce per ragioni di prezzo quella estera congelata o refrigerata».
Se i prezzi degli incroci nazionali di prima qualità sono stabili dall’inizio dell’anno, collocandosi comunque su valori più alti del 3,34% rispetto a 12 mesi fa, le quotazioni dei vitelloni maschi da macello di razza Limousine riprendono quota (+0,88% rispetto a settembre 2022), dopo cinque mesi di lieve cedimento dei listini. Le quotazioni delle principali tipologie di carne bovina (scottone e vitelloni), complessivamente, hanno perso smalto rispetto al picco di mercato dello scorso marzo.
«Questo perché pesa soprattutto l’importazione di carne dall’estero» stigmatizza il presidente del consorzio. Solo nel mese di maggio gli acquisti di carne bovina dall’estero sono saliti del 6,05% tendenziale, con Polonia, Francia, Paesi Bassi e Spagna a rappresentare i primi fornitori di prodotto nei primi cinque mesi del 2023, spingendo sul fattore prezzo.
Il futuro per il settore è controverso. Spunti di riflessione sul tema saranno offerti dal 1° Festival della carne rossa lombarda organizzato dal consorzio, in programma per sabato 16 settembre (dalle 19) a Castel Goffredo, in contrada Poiano Sopra. All’evento parteciperà anche il senatore Luca De Carlo, presidente della IX Commissione permanente (Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione agroalimentare). A tutti i partecipanti - prima della cena con piatti curati dallo chef Omar Torresani - sarà distribuito un questionario per conoscere le abitudini di consumo della carne rossa, i cui risultati saranno elaborati dall’Osservatorio nazionale sui consumi delle famiglie dell’Università di Verona.
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