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A Dario Moretti bastano “Tre sagome” per far rivivere le fiabe antiche

Una frittella, un fantasma e una corona: il 19 e il 20 settembre in calendario le ultime repliche dello spettacolo alla Casa del pittore di Mantova

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Si chiude con due repliche dello spettacolo “Tre sagome” (per tutti a partire dai tre anni), il calendario di eventi a cura di Teatro all’Improvviso alla Casa del pittore di Mantova, in corso Garibaldi 46. Dimora storica, bed and breakfast e anche spazio culturale gestito da Stefano Trombini, che ha accolto questa speciale rassegna per festeggiare i quarantacinque anni di attività di Teatro all’Improvviso insieme alla mostra “Pensieri sottili”, con le opere grafiche e pittoriche e le installazioni di Dario Moretti (il direttore artistico della compagnia).

Lo spettacolo in programma nelle ultime due date – il 19 settembre e il 20 settembre alle 17.30 – contiene un omaggio a Italo Calvino: attraverso narrazione e disegni, realizzati dal vivo con gessetti colorati, s’intrecciano due fiabe tratte dalla nota raccolta a cura dello scrittore e un’altra dei fratelli Grimm.

Tre sagome – quella di una frittella, di un fantasma e di una corona – introducono i personaggi delle tre storie, le cui imprese vengono evidenziate, nel loro alternarsi, anche da frammenti sonori. Un appuntamento all’insegna delle fiabe di una volta che ci ricordano come il coraggio non esista senza la paura, e quanto sia importante riconoscerla e attraversarla.

L’ingresso agli spettacoli costa 5 euro (sia adulti sia bambini) Prenotazioni: info@teatroallimprovviso.it. Dopo la visione dello spettacolo sarà possibile visitare la mostra, le cui ultime aperture gratuite sono previste nel weekend, su prenotazione.

Il titolo dell’esposizione, “Pensieri sottili”, riprende quello dell’ultima produzione della compagnia – nata da una ricerca condotta tra il Giappone e Mantova – alla quale è legato anche un albo illustrato: diverse possibilità di fruizione e diversi supporti che consentono di approfondire la poetica dell’Improvviso che, esplorando diversi linguaggi, cerca di riconnettersi alla spontaneità, alla leggerezza e allo sguardo senza filtri dell’infanzia.

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