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La sudcoreana Jisoo (Blackpink) ha pubblicato il suo progetto solista: Me, ep di cui è uscito il singolo Flower. Foto DR
La sudcoreana Jisoo (Blackpink) ha pubblicato il suo progetto solista: Me, ep di cui è uscito il singolo Flower. Foto DR 

K-Pop: Jisoo delle Blackpink: "Sono cresciuta tanto, non solo come artista"

Un’altra fuga dal gruppo per una Blackpink: stavolta è il progetto solista di Jisoo. Due brani in cui «ho scoperto aspetti di me che ignoravo»

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Here, there and everywhere. Tra i vari record conquistati in quanto a numero di download, fan, visualizzazioni di video, premi ricevuti, biglietti di concerti venduti e follower accumulati in ogni parte del mondo, le sudcoreane Blackpink hanno anche quello delle ubiquità. Le quattro paladine del K-Pop sono su mille palchi e mille pubblicità e rappresentano ormai un brand trasversale: ambasciatrici di moda per ipermaison (Dior, Chanel, Saint Laurent, Bulgari e Celine), testimonial per case automobilistiche (Kia), bibite (prima Sprite e poi Pepsi), smartphone (ovviamente il Galaxy della connazionale Samsung) e ciambelle (la Krispy Kreme), hanno prestato i loro volti a bambole, carte di credito e hub aeroportuali. Dal 2016, da quando Lisa/Lalisa Manoban, Jennie Kim, Chaeyoung/Roseanne Park e Jisoo Kim si sono unite nella band dei miracoli (operazione studiata a tavolino dalla casa discografica di Seoul YG Entertainment) non c’è business  che non abbiano messo a frutto. Compreso quello che si aggiunge – senza sottrarre nulla – all’attività principale: essere parte di una super pop band. 


Tra Lisa, Jennie e Roseanne, l’unica che ancora non aveva sperimentato il brivido di un assolo era Jisoo. Ventotto anni, Kim Ji-soo (il vero nome) dopo avere partecipato come attrice a un paio di serie tv (nel 2016 The Producer e più di recente Snowdog), ha appena pubblicato un ep solista che contiene due brani, Flower e Eyes On Me e si intitola Me. Due lettere per una parola che ha un doppio significato, da un lato (quello inglese) la volontà di presentarsi come individuo, dall’altro (cinese) la celebrazione della bellezza. In 48 ore Flower ha totalizzato 500mila pre-ordini, mentre al videoclip sono bastate 4 ore su YouTube per avere12 milioni di visualizzazioni. 

«Il colore musicale di Jisoo è un lato mai mostrato prima» è la dichiarazione (in italiano così così) dei discografici della label. Diciamo che ha i colori pastello tipici della primavera, dei trionfi floreali, ma anche suoni elettronici che ricordano il ticchiettio della pioggia, di grigiori umidi che certe mattine disattendono l’estate e di una nostalgia che, dopo tutto, ti sorprende per quanto si riveli accogliente, necessaria. «È un disco che parla di me, che è su di me. Ci ho lavorato tanto», ha dichiarato Jisoo. «Il significato non riguarda solo l’aspetto musicale: curando il concept, il video, alla fine ho scoperto aspetti di me che ignoravo». Il primo? «Sono cresciuta tanto, e non solo come artista». 

La seconda è che è riuscita a trovare il tempo per realizzare Me nel pieno del Born Pink World Tour, un giro del mondo in cui le Blackpink hanno venduto 1 milione e mezzo di biglietti (a riprova che le componenti non serbano alcun rancore per chi sperimenta progetti da “single”). Dopo i live negli Stati Uniti, in Europa e in Asia, le regine sudcoreane stanno per conquistare un altro record: come primo gruppo K-Pop sul palco del Coachella (oggi e anche il 22 aprile). Poi gran finale il 15 luglio, allo Stade de France di Parigi. Un’altra rivoluzione.