
LEGGI - Tumore al seno, chemioterapia sì o no?
Questi test possono essere indicati in due casi:
- in pazienti con un carcinoma duttale in situ (DCIS, continua a leggere qui)
- in pazienti con un carcinoma della mammella invasivo in stadio iniziale, positivo per i recettori ormonali (HR+ ed HER 2 negativo), e con nessuno o con pochi (0-3) linfonodi coinvolti.
• I TEST GENOMICI PER IL TUMORE INVASIVO AI PRIMI STADI
Attualmente, la terapia adiuvante per il tumore al seno ai primi stadi comprende o la sola ormonoterapia o l'ormonoterapia e la chemioterapia, a seconda di una stima del rischio di ciascuna paziente di sviluppare recidive o metastasi. La chemioterapia, come è noto, è associata a effetti collaterali che incidono sulla qualità di vita, con ripercussioni nelle sfere sociale, familiare e lavorativa. Essere in grado di identificare le pazienti che hanno un effettivo vantaggio dalla chemioterapia è quindi molto importante, anche in termini di rapporto costo/efficacia. I test genomici rappresentano uno strumento in più per gli oncologi, perché forniscono delle informazioni aggiuntive importanti che potranno essere valutate all'interno del quadro clinico complessivo delle pazienti.
LEGGI - Cancro al seno, quando fare il test genomico
Come funzionano i test genomici
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