"Quanto chi piace chiacchierare", diceva Sabrina Ferilli in uno spot di qualche anno fa. L'importante, si può aggiungere, è non esagerare. perché stare troppo al telefono può influire sulla pressione arteriosa. Così almeno sembra alla luce dello studio apparso su European Heart Journal - Digital Health, rivista della Società Europea di Cardiologia (ESC).
Stando ai risultati della ricerca, infatti chi sta con la cornetta del cellulare attaccata all'orecchio per mezz'ora o più ogni settimana crescerebbe del 12% il rischio di sviluppare ipertensione rispetto a chi invece non raggiunge i 30 minuti settimanali. E la pressione alta, si sa, è un nemico del cuore e della circolazione, capace di aumentare i pericoli di infarto ed ictus se non riconosciuta e adeguatamente trattata.
"È il numero di minuti che le persone trascorrono a parlare su un cellulare che conta per la salute del cuore, con più minuti che significano un rischio maggiore - sintetizza l'autore dello studio, Xianhui Qin della Southern Medical University, di Guangzhou, in Cina".
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Quanto "pesano" le telefonate
Lo studio ha preso in esame, attraverso le informazioni su oltre 212.000 persone tra i 37 e i 73 anni raccolte attraverso la banca dati UK Biobank, la relazione tra le telefonate e l'ipertensione di nuova insorgenza. Le informazioni sono state raccolte tramite un questionario auto-segnalato considerando anche il tempo di utilizzo, l'impiego di dispositivi vivavoce e altre caratteristiche.
Ovviamente, per giungere a identificare la relazione tra l'uso del cellulare e l'ipertensione di nuova insorgenza sono stati considerati età, sesso, indice di massa corporea, razza, privazione, storia familiare di ipertensione, istruzione, abitudine al fumo, pressione, lipidi nel sangue, glicemia, funzione renale ed eventuali trattamenti farmacologici per fattori di rischio come ipercolesterolemia e diabete.
I soggetti sono stati seguiti mediamente per 12 anni. In questo periodo il 7% dei soggetti ha sviluppato ipertensione. Primo dato: chi aveva un cellulare presentava un rischio di ipertensione superiore del 7% rispetto ai non utenti. Ma è soprattutto il secondo risultato che preoccupa: in termini generali chi stava al cellulare per 30 minuti o più a settimana aveva una probabilità del 12% maggiore di ipertensione di nuova insorgenza rispetto ai partecipanti che trascorrevano meno di mezzora alla cornetta, sia tra le donne che tra gli uomini.
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Il possibile ruolo della genetica
Andando a spulciare tra i risultati, è emerso anche che rispetto a quanti sono stati meno di cinque minuti alla settimana al cellulare il tempo di utilizzo settimanale di 30-59 minuti, 1-3 ore, 4-6 ore e più di 6 ore è stato associato rispettivamente a un aumento del rischio di ipertensione arteriosa dell'8%, 13%, 16% e 25%.
Va anche sottolineato un aspetto: esiste una relazione tra il tempo di utilizzo (meno di 30 minuti contro 30 minuti o più) e l'ipertensione di nuova insorgenza, che si lega al rischio genetico basso, intermedio o alto di sviluppare ipertensione.
L'analisi ha mostrato che la probabilità di sviluppare la pressione alta era maggiore nei soggetti ad alto rischio genetico che passavano almeno 30 minuti alla settimana a parlare al cellulare: avevano una probabilità di ipertensione del 33% maggiore rispetto a quelli a basso rischio genetico che trascorrevano meno di 30 minuti a settimana al telefono.

Telefonate brevi
Qin ha sottolineato che "parlare al cellulare potrebbe non influire sul rischio di sviluppare ipertensione fintanto che il tempo di chiamata settimanale è mantenuto al di sotto della mezz'ora". E, in attesa di ulteriori ricerche, l'esperto ricorda che "sembra prudente ridurre al minimo le telefonate per preservare la salute del cuore".
Insomma, la ricerca dice che possono esistere eventi avversi all'impiego eccessivo del telefono portatile per chiamare e ricevere. "Paradossalmente, ma non tanto, questi eventi avversi sono non soltanto neurologici oppure psicologici - ansia, su tutti - ma anche cardiovascolari - ricorda Claudio Ferri, Ordinario di Medicina Interna all'Università de L'Aquila. Probabilmente attraverso una stimolazione continua del sistema nervoso simpatico, l'uso del cellulare, dallo studio appare caratterizzato da una pressione arteriosa più elevata rispetto al non uso oppure all'uso non moderato. Il cellulare, infatti, ci può tenere in continuo stato di tensione, magari proprio quando vorremmo entrare in una condizione di relax, interferendo quindi negativamente con la pressione arteriosa e, ne consegue, con le sue conseguenze cardiovascolari".
Cosa fare? "E' opportuno usare il cellulare con il viva voce oppure con l'auricolare, ma anche riservarci degli spazi di serenità, in cui essere realmente irraggiungibili e, quindi, far riposare il nostro sistema nervoso simpatico - conclude l'esperto".
