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Elezioni regionali 2023

Sgarbi a Mantova per le elezioni: spero che i giovani votino per me

Il sottosegretario lancia la lista Noi moderati che sostiene Fontana per la presidenza della Lombardia: «Non sono abbastanza di sinistra e non mi invitano al Festivaletteratura»

VINCENZO DALAI
Aggiornato 1 minuto di lettura

Come prevedibile Vittorio Sgarbi ha caratterizzato l’incontro di Noi Moderati ieri all’Hotel La Favorita. In attesa dell’istrionico sottosegretario alla cultura presentatosi un’ora dopo l’appuntamento previsto per le 11 spazio al coordinatore lombardo della lista, il deputato Alessandro Colucci, per la presentazione dei due candidati mantovani presenti: Elisa Gazzani, docente di scuola primaria e Andrea Maria Tripodi, ingegnere ambientale, assenti gli altri due Valsiro Scotti e Laura Mazza. Al tavolo dei relatori anche il coordinatore provinciale Carlo Boninsegna e il presidente della Provincia Carlo Bottani che non ha perso l’occasione per ricordare il suo progetto di Museo diffuso del Risorgimento.

Colucci ha rivendicato «l’orgoglio di rappresentare il quarto soggetto del centrodestra a sostegno del presidente uscente Attilio Fontana che si inserisce nella tradizione dei cattolici popolari, liberali, riformisti». Punti cardine del programma: famiglia e natalità, lavoro e impresa, scuola e formazione, welfare e sanità, ambiente ed energia e cultura. Su quest’ultimo tema ha poi giganteggiato Sgarbi che ha subito innescato in tono “goliardico”, ma non supponente, i fuochi artificiali sul nome della lista Noi Moderati: «È una denominazione malinconica, una forma di ipocrisia democristiana di Lupi, io non sono per nulla moderato». E via a spiegare, perché ha invece chiamato Rinascimento la sua lista connessa nel simbolo: «Quel periodo della nostra storia è legato ad uno straordinario fiorire dell’arte e della cultura. Spero sia uno stimolo nel momento del voto per quelli, mi auguro i giovani, che vanno per mostre e musei». Parole al miele per la città: «Mantova è una capitale monumentale senza confronto, chiunque ama l’arte non può privarsi del piacere di una visita alla Camera degli Sposi».

Poi con la solita verve qualche frizzante affondo per il «mio amico Palazzi»: «Peccato la città dia l’impressione di vivere ancora della memoria dei duchi». E ancora: «Al Festivaletteratura non mi invitano perché non sono abbastanza di sinistra, forse quest’anno come sottosegretario alla cultura…». Non è mancata la battuta strappa applauso: «Tangentopoli non ha eliminato i corrotti, ma i partiti Pli, Pri, Psi, Dc». In sala ex politici cittadini: Longfils, Soragna, Martinelli sorridevano compiaciuti. Il gossip finale: «Da ragazzo la mia prima morosa era di Mantova, ci mettevo quattro ore tra andare e venire da Ferrara». Ricordi di quando i capelli col famoso ciuffo ribelle non erano ancora bianchi. 

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