Fiori distrutti sul palco di Sanremo, tutti contro Blanco. Il sindaco Biancheri vuole le scuse. “Colpito il simbolo della città”
Pioggia di reazioni politiche e di post critici sui social
dal nostro inviato Dario Freccero
Blanco nel momento in cui ha distrutto le rose sul palco di Sanremo
(ansa)Sanremo – Al Festival di Sanremo il caso Blanco, dopo la distruzione dei fiori durante l’esibizione sul palco dell’Ariston, tiene banco. Già nella notte del dopo Festival non si parlava d’altro: “Altro che la lite Bugo-Morgan, qui si è colpito il simbolo della città” dicevano in molti. Il giorno dopo non ne parliamo: prima di Mattarella, prima della Ferragni, è di tutti quei fiori brutalizzati che si parla per strada, nei bar, ovunque.
I fiori per Sanremo non sono soltanto fiori. Sono un’economia, la storia, il vanto, una cartolina. E va bene tutto, pure l’età acerbissima del protagonista (Blanco compirà vent’anni tra poche ore, venerdì), pure la lunga tradizione di cantanti rock che spaccano tutto, strumenti compresi; ma stavolta Riccardo Fabbriconi, in arte Blanco, ha davvero esagerato: i fiori sono il simbolo di Sanremo, questa mattina in città non si parla d’altro che del suo raptus e del fastidio di vedere quelle composizioni distrutte e gettate ovunque.
Stanno parlando tutti, chiedendo tutti scuse formali di Blanco e un intervento riparatorio per chiudere la ferita. Oggi alle 12 in conferenza stampa lo chiederà anche il sindaco Biancheri che sul tema vuole un chiarimento.
Sanremo, Blanco si infuria e sfascia il palco prendendo a calci i fiori. Fischiato dal pubblico
Da sanremese le parole più dure per ora sono arrivate dal senatore sanremese di Fratelli d’Italia Gianni Berrino che ha scritto poche righe ma che danno perfettamente la dimensione della rabbia cittadina. “Non mi va di sfruttare in negativo l’enorme audìence del Festival della mia città. Non mi stupisco per le sue stranezze, né per la ricerca spasmodica di visibilità dei cantanti, più o meno famosi. Amo il rock e di chitarre e casse distrutte nei concerti, ne ho pieni gli occhi e le orecchie. Ma anche al ‘Tutto quanto fa spettacolo’, c’è un limite. A Sanremo i fiori sono sacri. Sanremo è la città dei fiori e delle canzoni. Vedere i fiori presi a calci e distrutti sul palco da Blanco mi ha dato profondamente fastidio, mi ha fatto profondamente girare gli attributi. Per i sanremesi i fiori rappresentano il sudore di bisnonni, nonni e genitori, rappresentano l’orgoglio territoriale. Sono parte di noi. Vederli prendere a calci sul palcoscenico, proprio sul palco dell’Ariston dove una volta regnavano indisturbati, è uno sfregio alla città, alla sua storia, alla sua identità e operosità”.
Ma dal presidente della Regione Giovanni Toti, al sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, naturalmente alle associazioni di floricoltori della città, è unanime il coro di condanna.
"Nessuno tocchi i fiori di Sanremo! – ha scritto sui social il governatore Toti - Caro Blanco, dietro alla scenografia di fiori che hai distrutto con leggerezza ci sono la storia di una città intera e l'intenso lavoro dei nostri floricoltori. Per questo ti voglio invitare personalmente a visitare le nostre serre per vedere con i tuoi occhi lo straordinario impegno e l'eccellenza dei professionisti che portano avanti una tradizione che è diventata patrimonio nazionale e fa parte del Dna della Liguria e di Sanremo, proprio come il Festival. È il migliore esempio che puoi dare a tutti i ragazzi che ti seguono e amano la tua musica. Alla tua età a volte si fanno degli sbagli ma si può sempre recuperare e anche dagli errori... può nascere un fiore!"
Il sindaco Biancheri l’episodio lo ha patito allo stesso modo e nella conferenza stampa delle 12 ha già annunciato la volontà di intervenire, probabilmente pretendendo scuse dell’artista vincitore della scorsa edizione del Festival di Sanremo come atto almeno di ammenda.
Anche l’assessore regionale e vicepresidente con delega all’Agricoltura Alessandro Piana è intervenuto: "Fuoriprogramma, scatti umorali o show per catturare l'attenzione non possono ledere la dignità del lavoro dell'uomo e quella sacralità che connota da sempre i fiori di Sanremo: solo chi è coinvolto in agricoltura sa quanta manodopera e quanti sacrifici stanno dietro ad un palco immerso di fiori, in una città che del fiore ha fatto il suo emblema, la sua storia e la sua tradizione".
Ma sui social si sono scatenati in tanti contro l’artista di “Brividi” che paradossalmente ora ha appena lanciato il suo nuovo brano L’isola delle rose, un titolo che avrebbe dovuto suggerire molta più cura per quelle rose distrugge con tutta quella violenza solo per un problema tecnico (Blanco lamentava il malfunzionamento del microfono, da qui la rabbia e il raptus). Pure l’infettivologo genovese Matteo Bassetti ha commentato: "Che schifo lo spettacolo di Blanco al Festival di Sanremo. Mi auguro che chi lo ha fatto salire su quel palco chieda scusa a tutti gli italiani”.
Lui, Blanco, per ora tace ma la sua manager Anna Brioschi pare sia da ore in contatto con l’organizzazione del Festival ed il Comune per trovare una soluzione. Ieri sera, dopo il fattaccio, a Blanco è stato caldamente suggerito di non tornare ad esibirsi nonostante il diplomatico tentativo di Amadeus di metterci una pezza e proporgli un bis.
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