Tananai, la riscossa dell’ex ultimo. “In un anno la mia vita è svoltata”
Da “Abissale” a “La bella vita” e la carriera di Alberto Cotta Ramusino, in arte Tananai, milanese, 27 anni, è cambiata. Ora al Festival è una star, dopo aver chiuso da maglia nera la scorsa edizione
dal nostro inviato Dario Freccero
Tananai, 27 anni, milanese, alla seconda esperienza a Sanremo
Sanremo – Perdere la casa. Smettere di fumare. Andare a lezione di canto. Uno sforzo “Abissale”. Ma che ha pagato: perché Alberto Cotta Ramusino, in arte Tananai, 27 anni, milanese, ieri sera è tornato ad esibirsi al Festival di Sanremo, sul palco dell’Ariston dove l’anno scorso si era posizionato ultimo, 25° su 25 partecipanti, ma stavolta da big, non da favorito ma comunque da astro nascente della musica italiana. Ha fatto bene, la sua esibizione di “Tango” è piaciuta, la classifica parziale del Festival è buona stavolta. In 12 mesi, in pratica, per questo ragazzo milanese che con Fedez e Mara Sattei è stato al primo posto dell’estate con La bella vita, la vita è cambiata.
Ride bene chi ride ultimo?
“Non saprei, di sicuro sono maturato perché quest’anno ho fatto tante esperienze. Ho suonato, fatto un tour bello lungo, ho conosciuto tanti addetti ai lavori. Ho imparato che al di là della spontaneità con cui continuo a fare musica ci dev’essere un’etica del lavoro, una serietà, una professionalità che prima non avevo. Diciamo che sono più consapevole”.
E’ cambiata molto la sua vita?
“In realtà nella vita continuo a essere la stessa persona di prima, solo che ora ho una casa con delle porte, non più le tende a separare gli ambienti…”.
Prego?
“Nei mesi scorsi, prima del successo, quasi mi avevano sfrattato, mi sono ritrovato a casa dei miei, un passo indietro perché per lavorare non riuscivo ad occuparmi di una casa tutta mia. Ora invece ce l’ho e ha pure le porte, cosa che la vecchia non aveva. E non ho più quei muri di cartongesso molto sottili a separare gli ambienti. Adesso sono un po’ meglio diciamo (sorride). Ma gli amici sono sempre gli stessi, su quel fronte è rimasto tutto uguale”.
Che canzone è Tango?
“Sono fiero di questa canzone ma molto anche del video che uscirà. Si parla di amori a distanza, è un’esperienza che ho vissuto, sono molto curioso di vedere se piacerà al pubblico”.
Tra poche ore farà il duetto con Biagio Antonacci.
“E’ nato in maniera molto spontanea nel senso che Biagio l’ho conosciuto un paio di volte. L’idea del duetto è nata come una boutade, avrei sempre voluto cantare come Biagio, fare il suo lavoro, essere un po’ come lui, suonare nei palasport. Ora è successo, o meglio sta succedendo, e così quando si è trattato di organizzare mi sono detto col mio manager: perché non celebrare il sogno di me bambino?”.
E’ nato così questo duetto?
“Sì, come una boutade, ne stavamo discutendo durante Marocco-Portogallo, ero a fare casino con gli amici marocchini ed è venuta fare quest’idea. Quando poi ho parlato con Biagio lui mi ha detto che gli ricordavo lui da giovane e ci siamo trovati”.
La sua giornata qui a Sanremo?
“Per due giorni, giusto sabato che sono arrivato e forse domenica mattina, ho provato a correre 20 minuti al mattino. Ora stop (ride). Vivo tranquillamente, mi sveglio, mangio più sano possibile, mi preparo a fronteggiare l’ansia”.
Le sale quando sta per cantare?
“L’ho sentita alle prove perché su quel palco mi è arrivato proprio un flashback delle prove dell’anno scorso. Poi è passata per fortuna”.
Se non funziona il microfono lei che fa, come Blanco?
“No dai, cercherei di risolverla (ride), se non sentissi proprio niente in cuffia mi stopperei e chiederei di rifare dall’inizio se si può”.
Che effetto fa essere passato dall’ultimo posto di febbraio 2022 all’estate scorsa da vetta delle hit?
“E’ stata una bella estate, sono stato molto in giro per via de La Dolce Vita, ho visto posti che non conoscevo e poi è divertente il campionato estivo perché c’è un’aria di allegria diversa. Mi ha lasciato una consapevolezza diversa, ecco direi questo”.
Ci sarà in questi giorni la mamma a Sanremo?
“Si ma non in platea, ho troppo bisogno di abbracciarla e devo vederla subito dopo l’esibizione. Ho avuto due bei genitori, mi hanno indirizzato, sgridato, educato bene, sono molto fiero, molto contento di ciò che mi hanno trasmesso. E’ molto importante per me la mamma”.
Quante lezioni di canto ha preso dopo l’anno scorso?
“Una alla settimana con un maestro, Maurizio Zappatini, che ha scritto anche “Angelo” di Francesco Renga e a cui mi affido completamente. Ho anche smesso di fumare e spero che pure questo contribuisca a un miglioramento. Faccio esercizi che ripeto, a me era sembrato di andare bene anche in passato, non so di preciso cosa faccia il mio maestro ma è bravissimo, mi affido del tutto a lui”.
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