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Il presidente Infantino esalta il Qatar: «I diritti umani? Noi giochiamo a calcio e proteggiamo il calcio». E boccia il discorso di Zelensky prima della finale mondiale

Nella conferenza stampa alla viglia delle finali di Qatar il presidente Fifa non fa nessun accenno né ai diritti umani né alle morti sul lavoro

Aggiornato alle 3 minuti di lettura

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Il presidente della Fifa Gianni Infantino

 (reuters)

Niente polemiche, niente precisazioni sui diritti umani o accenni alle vittime sul lavoro: Gianni Infantino tira dritto su quella che definisce "la migliore edizione di sempre" dei Campionati Mondiali di calcio, davanti ai giornalisti di tutto il mondo, nella conferenza stampa alla viglia delle finali di Qatar 2022.

La richiesta del presidente Zelensky

Nessun accenno nemmeno alla richiesta – respinta - del presidente ucraino Zelensky di condividere un messaggio di pace nel mondo prima del calcio d'inizio della finale dei Mondiali domenica. Lo ha riferito una fonte alla Cnn, spiegando che l'ufficio di Zelensky aveva proposto alla Fifa un collegamento video - non è chiaro se in diretta o registrato - del presidente ucraino prima della partita tra Argentina e Francia, ed è rimasto sorpreso dalla risposta negativa da parte del governo del calcio mondiale. «Pensavamo che la Fifa volesse usare la sua piattaforma per il bene superiore» ha detto la fonte, aggiungendo che i colloqui tra l'Ucraina e la Fifa sono ancora in corso. 

«Ci prendiamo cura di tutti ovunque – ha detto Infantino nella conferenza stampa -. La Fifa è un'organizzazione che difende i diritti in ogni parte del mondo in cui è rappresentata. Il messaggio contro la discriminazione è chiaro. Tutti possono esporre le proprie idee, ma noi giochiamo a calcio e proteggiamo il calcio e i suoi tifosi. Difendiamo i diritti umani, i valori».

L’eredità del Mondiale? Conoscere meglio il mondo arabo

«Aspetterò fino alla fine per apprezzare questa Coppa del Mondo, ma il potere di trasformazione e l'eredità di questa Coppa del Mondo sta nel fatto che molte persone sono venute in Qatar per scoprirlo e hanno scoperto il mondo arabo. Allo stesso tempo, i qatarioti e i sauditi hanno accolto molti fan da tutto il mondo e si sono preparati ad accogliere il mondo. Hanno aperto le loro case e il loro paese per accogliere il mondo. Questa è l'eredità. Hanno scoperto che ciò che si pensava e quello che è stato detto non è vero», ha aggiunto. 

Sul Marocco in semifinale

«Il calcio è diventato veramente globale - ha aggiunto - come dimostra la prima squadra africana in semifinale. L’abbiamo avuto la prima donna arbitro. Oltre tre milioni di spettatori allo stadio, 5 miliardi davanti alla tv. L'atmosfera è stata gioiosa. Un successo incredibile». «Quanto fatto dal Marocco è qualcosa di fantastico. Hanno giocato in modo spettacolare. È un'eredità per il calcio africano e mondiale – continua Infantino -. L'Africa raddoppierà il numero di squadre al mondiale nel 2026 e questo grazie alla crescita del suo calcio, come si è visto chiaramente in Qatar. Tanto di cappello al Marocco e anche ad altri paesi africani come Senegal, Ghana e Tunisia».

Le novità sul calendario internazionale della Fifa

Dal 2025 il Mondiale per club si trasformerà in un torneo estivo per 32 squadre, come quello delle nazionali, con cadenza quadriennale. Il torneo era stato inizialmente previsto a 24 squadre e si sarebbe dovuto svolgere per la prima volta nel 2021 ma era stato rinviato a causa della pandemia. Verrà lanciato anche il Mondiale per club femminile, sempre a 32.

Le finestre per il calendario delle partite internazionali a partire dal 2025 saranno variate, con quattro partite a fine settembre e inizio ottobre al posto delle attuali due finestre separate di settembre e ottobre, e con le altre (novembre, marzo e giugno) invariate. La Fifa prevede inoltre di lanciare tornei amichevoli, le "Fifa World Series", che si terranno nella finestra di marzo degli anni pari. Anche la decisione per la nazione ospite della Coppa del Mondo 2030 verrà presa nel 2024, con il bando che verrà pubblicato all'inizio del prossimo anno. Per quello del 2026, a 48 squadre, si valuta di passare dalla formula dei 16 gironi da tre squadre a 12 da quattro. Intanto, per il prossimo quadriennio, le entrate Fifa saliranno dagli attuali 7.5 miliardi di dollari a 11.

La risposta di Amnesty: “Continueremo ad incalzarlo per chiedere di risarcire i lavoratori che hanno subito danni e le famiglie delle vittime”

«Penso che sempre più gente non sia disposta a godersi le partite e ad esultare per i gol quando il prezzo è 6.500 lavoratori migranti morti. E' inutile che Infantino sminuisca dicendo che viene prima il divertimento e poi la vita, prima i gol e poi i diritti, perché a questa cosa non ci crede ormai più nessuno. Ha perso un'altra occasione per fare bella figura. Continueremo ad incalzarlo per chiedere di risarcire i lavoratori che hanno subito danni e le famiglie di quelli morti: sono tanti, tantissimi!"». A dirlo Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, a seguito delle dichiarazioni del presidente della Fifa, Gianni Infantino, che a riguardo delle critiche per il mancato rispetto dei diritti umani in Qatar, ha detto che «viene prima la gente che si vuole godere il calcio» e sui morti negli stadi «sono cifre irreali».

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