Mazzata sull'Arix, Pace positivo all'antidoping
Leonardo Bottani
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VIADANA. Una vera e propria mazzata si abbatte sull'Arix a pochi giorni dalla ripresa ufficiale degli allenamenti. Il 27enne trequarti Samuele Pace è risultato positivo al Betametasone, vale a dire un corticosteroide, al controllo antidoping effettuato dal Coni al termine della sfida scudetto persa il 19 maggio a Monza contro il Benetton. Ma la società non ci sta e protesta fermamente.
«Ma come si fa a sbattere il fatto in pubblico senza dare la possibilità alla società e al giocatore di difendersi - tuona il presidente Silvano Melegari -. A Pace è stata fatta una normalissima infiltrazione anti-dolorifica alla caviglia. Infiltrazione regolare e certificata».
Anche attraverso un comunicato ufficiale apparso sul sito giallonero poche ore dopo che l'Ansa alle 14.08 aveva battuto la notizia (ripresa dal sito del Coni), l'Arix ha spiegato di essere in regola. Si afferma infatti di aver seguito alla lettera «il decreto n.217 del Ministero della Salute del 15-10-2002» sull'applicazione della lista dei farmaci il cui impiego è considerato doping «in base alla legge n.376 del 14-12-2000». «Come è avvenuto altre volte - spiega il presidente - è stata effettuata un'infiltrazione anti-dolorifica per via intra-legamentosa. E la legge dice chiaramente che è consentita, così come per via intra-articolare mentre è vietata per via intra-muscolare. Ma scherziamo - alza la voce Melegari -. Non ci siamo mai sognati di autorizzare somministrazioni di farmaci dopanti. E la terapia per Pace è stata certificata all'antidoping».
«Come presidente - prosegue il patron giallonero - mi sono subito appellato alla Fir perché non si permetta che si dichiarino dopati i giocatori senza che si dia la possibilità alla società di difendersi. E' assurdo».
Lo stesso direttore generale del Viadana, Franco Tonni, nel comunicato sul sito societario afferma: «Siamo certi della piena correttezza e professionalità comportamentale dei nostri medici sociali riguardo alle applicazioni terapeutiche generali, così come nel caso specifico del nostro Samuele Pace. Confidiamo in una risoluzione veloce e positiva del caso che si è creato che tuteleremo in tutte le sedi. L'integrità professionale ed umana del giocatore internazionale Pace è indiscutibile».
Il disappunto della società si deve anche al fatto di aver avuto comunicazione della positività di Pace ieri mattina via telefono. L'Arix non ha ancora ricevuto tutta la documentazione delle analisi effettuate sul primo campione del giocatore nel laboratorio specializzato di Barcellona. La società si è già affidata a un legale specializzato sull'argomento che si metterà immediatamente al lavoro per chiarire la vicenda.
«Ma come si fa a sbattere il fatto in pubblico senza dare la possibilità alla società e al giocatore di difendersi - tuona il presidente Silvano Melegari -. A Pace è stata fatta una normalissima infiltrazione anti-dolorifica alla caviglia. Infiltrazione regolare e certificata».
Anche attraverso un comunicato ufficiale apparso sul sito giallonero poche ore dopo che l'Ansa alle 14.08 aveva battuto la notizia (ripresa dal sito del Coni), l'Arix ha spiegato di essere in regola. Si afferma infatti di aver seguito alla lettera «il decreto n.217 del Ministero della Salute del 15-10-2002» sull'applicazione della lista dei farmaci il cui impiego è considerato doping «in base alla legge n.376 del 14-12-2000». «Come è avvenuto altre volte - spiega il presidente - è stata effettuata un'infiltrazione anti-dolorifica per via intra-legamentosa. E la legge dice chiaramente che è consentita, così come per via intra-articolare mentre è vietata per via intra-muscolare. Ma scherziamo - alza la voce Melegari -. Non ci siamo mai sognati di autorizzare somministrazioni di farmaci dopanti. E la terapia per Pace è stata certificata all'antidoping».
«Come presidente - prosegue il patron giallonero - mi sono subito appellato alla Fir perché non si permetta che si dichiarino dopati i giocatori senza che si dia la possibilità alla società di difendersi. E' assurdo».
Lo stesso direttore generale del Viadana, Franco Tonni, nel comunicato sul sito societario afferma: «Siamo certi della piena correttezza e professionalità comportamentale dei nostri medici sociali riguardo alle applicazioni terapeutiche generali, così come nel caso specifico del nostro Samuele Pace. Confidiamo in una risoluzione veloce e positiva del caso che si è creato che tuteleremo in tutte le sedi. L'integrità professionale ed umana del giocatore internazionale Pace è indiscutibile».
Il disappunto della società si deve anche al fatto di aver avuto comunicazione della positività di Pace ieri mattina via telefono. L'Arix non ha ancora ricevuto tutta la documentazione delle analisi effettuate sul primo campione del giocatore nel laboratorio specializzato di Barcellona. La società si è già affidata a un legale specializzato sull'argomento che si metterà immediatamente al lavoro per chiarire la vicenda.
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